Smettere di giocare fa male a qualsiasi età, affezionarsi alla causa (maglia), però, vederla con occhi distaccati ed in un altro ruolo, aiuta sicuramente a trovare al strada giusta: la pensa così Marco Galluzzo direttore sportivo del Tradate.
Dopo aver definitivamente appeso gli scarpini al chiodo, già da qualche anno seguiva la società nel ruolo di diesse, fino alla decisione di farlo a tempo pieno per concentrarsi su un progetto.

Oggi Tradate ha 39 punti e si è regalato un girone di ritorno da urlo che gli ha permesso di sostare a metà classifica, senza i patemi di una salvezza difficile e magari, anche con qualche rammarico. 
“A dicembre ho detto ai ragazzi: ci sta non lottare per il campionato o per i playoff, è un anno di cambiamenti, ma Tradate è una piazza importante e deve stare più in su della salvezza”, detto, fatto.

Come è nata questa squadra in questa stagione?
“Abbiamo cambiato 18 giocatori ed anche il mister, era normale ci volesse un po’ di tempo per conoscersi ed amalgamare il gruppo, all’inizio abbiamo fatto un po’ fatica ma poi abbiamo lavorato sodo e ci siamo armati di pazienza, oggi la classifica dice che quel lavoro è stato ripagato e sono molto orgoglioso di questo”.

A proposito dell’allenatore: la scorsa estate insieme alla società decidete di affidare la panchina a Pasquale Curatolo, felice della scelta?
“C’era gente che diceva che io e lui non saremmo durati un mese (ride ndr), entrambe abbiamo il nostro carattere, ma è un tecnico super preparato, che ha un immenso rispetto dei ruoli, è vecchio stampo, la cultura per il lavoro è tutto per lui, i ragazzi si trovano bene e la crescita che hanno avuto la dimostra, quindi sì, sono molto soddisfatto di questa scelta”.

Cosa dici invece di questi ragazzi?
“Hanno fatto un gran lavoro, sono molto orgoglioso di loro, abbiamo puntato su alcuni giovani che hanno risposto presente, alcuni non li conoscevo e mi hanno anche stupito, e poi abbiamo scelto un portiere esperto che a mio avviso è il più forte della categoria, Gambino sta dando una mano tra i pali ma anche negli spogliatoi, è esperto e ha personalità, e poi permettimi una menzione per Moretti che ha giocato tutti i novanta minuti di tutte le partite”.

Conosci bene questa categoria ormai, che campionato ti è sembrato?
“Credo che Mozzate e Gallarate meritino la posizione che hanno in classifica, hanno qualcosa in più degli altri, ma per il resto ho visto un campionato molto equilibrato, con delle sorprese nate soprattutto dalle neopromosse e qualche sorprese, in negativo però, che deriva da squadre come Valceresio e Victoria, da cui probabilmente ci si aspettava qualcosa in più, però sai ogni stagione è storia a sé”.

Mancano tre giornate poi sarà tempo di pensare al prossimo anno, quali sono i progetti?
“Stiamo già facendo le nostre valutazioni per la prossima stagione, in primis vorremmo tenere questo gruppo che abbiamo costruito con fatica e fiducia, ci teniamo molto, poi sappiamo che se vogliamo fare qualcosa in più dobbiamo fare dei ritocchi, siamo in fase di ragionamento, dopo il 7 maggio tireremo una riga e trarremo le nostre conclusioni, siamo cresciuti e vogliamo continuare a farlo”.

Mariella Lamonica

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