Mercoledì 22 maggio 2013. Stadio “Silvio Piola” di Novara. Esterno notte. All’88’ dell’andata della semifinale playoff di Serie B tra gli azzurri di Alfredo Aglietti e l’Empoli di Maurizio Sarri Riccardo Colombo prende il posto in campo di Daniele Buzzegoli. Il match terminerà 1-1 (vantaggio di Maccarone e pari su rigore dello stesso Buzzegoli), e 4 giorni dopo al “Castellani” i toscani imponendosi per 4-1 raggiungeranno la finale promozione (poi persa con il Livorno). Ma tornando alla sostituzione di cui sopra, quei 2’ (più recupero) saranno gli ultimi giocati dall’attuale tecnico biancoblu con la maglia dei piemontesi (il ritorno lo vedrà dalla panchina). Curiosamente, raccogliendo il testimone da una delle figure di riferimento (per 6 stagioni) di quella squadra che domenica (ore 18.30, stadio “Piola”), sarà il suo omologo nella 92^ edizione (in Campionato) del Derby del Ticino. Riccardo Colombo e Daniele Buzzegoli, compagni di squadra in quel 2013 in cui dal 22 gennaio il fagnanese dopo la rescissione con la Reggina fu uno dei protagonisti (15 gare dal 1’ di cui 12 per intero) della straordinaria rimonta del Novara dalle secche della zona playout al quinto posto finale. Per 951’ in campo contemporaneamente (da terzino destro Colombo, da vertice basso nel rombo del 4-3-1-2 agliettiano Buzzegoli), in un organico di notevolissima qualità in cui (per la cronaca) muoveva i primi passi l’allora 19enne Bruno Fernandes.

Ricky & Buba. Leggera parafrasi del non memorabile “Ricky & Barabba” opera terza di Christian De Sica. Bromance cinematografica buona per fare da gancio alle connessioni tra i due rivali in panca di domenica. Un anno di differenza (classe 82 il tigrotto, 83 il fiorentino di nascita), stessa stagione di abbandono del calcio giocato (2021/22), 25 giorni di distacco nell’ultima in campo (4 maggio per Ricky, 29 per Buba), comune partecipazione all’ultimo Corso Uefa A dello scorso giugno a Coverciano, un solo giorno di scarto nell’annuncio ufficiale del nuovo incarico tecnico (7 e 8 luglio), analogo entusiasmo alla presentazione (“Non vedo l’ora di cominciare” per il mister bustocco, “Orgoglioso di essere tornato, è la mia seconda casa” per il pari grado novarese). Ma se per Colombo quella cominciata 4 giorni fa con la sconfitta interna con la Giana è la stagione di esordio da head coach dopo quella da vice nella crew del Tractor Vargas, per l’ex Varese Buzzegoli il ghiaccio è già stato ampiamente rotto l’anno passato subentrando in corsa a Lamberto Magrini alla guida del San Donato Tavarnelle. In un Campionato dall’amarissimo epilogo ai playout con l’Alessandria. Questi i (numerosi) punti di contatto. Tra le altrettanto cospicue differenze i rispettivi sistemi di gioco: Pro Patria fedele al trademark del 3-5-2, Novara plasmato sull’iconico 4-3-1-2.

L’uomo di Colombo. Chi fa il Colombo nell’attuale formazione biancoblu? Va da sé per spot sul terreno di gioco Piran o Renault. In realtà, (per caratteristiche), più il secondo del primo. Ma siamo al gioco delle somiglianze. Che vale il giusto. Soprattutto in funzione del valore assoluto. Lasciato da parte l’ozioso argomento, passiamo alla strettissima contingenza. Rispetto all’esordio di domenica, quali novità per la Pro Patria? A occhio e croce non molte. Diciamo 3 con Minelli che potrebbe prendere il posto di Vaghi in difesa, Renault quello di Piran sulla fascia destra e Parker fare da partner di Stanzani in luogo di Castelli. Solo sensazioni. Plausibile rientro (non dal 1’) di Bertoni, Fietta e Somma mentre per Saporetti bisognerà ancora attendere.

Il ragazzo di Buba. Rimandi cassoliani per identico interrogativo espresso sopra. Cioè, chi veste i panni in campo del doppelgänger di Buzzegoli in questo Novara? La risposta è Roberto Ranieri, trevigliese alla seconda stagione al “Piola” dopo la lunga esperienza al Renate e fedele interprete del ruolo di regista nello scacchiere azzurro. Nella prima di lunedì sera al “Moccagatta” con l’Alessandria (0-0 non esattamente da tramandare ai posteri), schierato 4-3-1-2 con Desjardins tra i pali; Boccia, Bertoncini, Bonaccorsi e Migliardi in difesa; Di Munno, Ranieri e Gerbino in mediana con Prinelli sulla trequarti alle spalle della coppia Scappini/Rossetti in attacco.

Giovanni Castiglioni

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