Un altro passo falso, l’ennesimo stagionale, questa volta non va giù al popolo biancorosso che nel lunedì social post PDHAE non è certo morbido nei confronti di un Varese che, ad oggi, è scivolato fuori dalla zona playoff. Certo, il 2-2 in terra aostana contro una squadra praticamente condannata alla retrocessione non può soddisfare nemmeno in minima parte né la squadra né i tifosi, eppure è paradossale constatare come, ora che la squadra si trova al sesto posto, i playoff siano diventati d’un tratto un obiettivo da raggiungere quando fino alla scorsa settimana erano un traguardo fine a sé stesso.

La verità sta ovviamente nel mezzo ed è riconducibile ad un’unica ovvietà: a Varese si vuole solo vincere. Non importa cosa ci sia in palio, la vittoria scaccia ogni male e anche partecipare ad una post-season che difficilmente consegna il salto di categoria può voler dire tanto e rappresentare a suo modo una rivincita dopo un anno disastroso come il precedente. Eppure il pareggio contro il Pont Donnaz ha portato qualcuno a definire ai limiti del disastroso anche la stagione corrente, esagerazione senz’altro dovuta alla delusione di non aver superato un ostacolo sicuramente alla portata.

Un infuriato Luca Papotti proclama addirittura: “Piazza pulita, via tutti“. Per Orlando Sansiveri, invece, la ricetta è semplice: “Servirebbero un portiere di categoria, un buon centrocampista e una punta che la mette dentro… le basi del calcio“. Mattia Di Maio dice la sua: “L’importante è che anche questo campionato mediocre stia finendo per fortuna, almeno non stiamo retrocedendo. Riaccendete la fiamma della gente per l’anno prossimo che i pochi che vi seguono si stanno rompendo le scatole. Siamo pur sempre Varese! Non il Milano City“.

In tanti toccano il tema stadio: la maggior parte dei tifosi preferirebbe avere una squadra in grado di centrare il salto di categoria per poi ragionare sulle strutture piuttosto che, a detta loro, una dirigenza interessata unicamente al rifare le stadio (non è però detto che una cosa escluda l’altra e trovare un Varese in C con uno stadio rifatto sarebbe senz’altro cosa gradita). Matteo Ferrazzano si unisce invece al coro di chi, accantonati (da tempo) i sogni di gloria per il campionato, vuole solo cambiare pagina: “Io farei finire il prima possibile questa stagione“.

Sulla partita in sé c’è ben poco da dire perché quasi nessuno ha voglia di commentare una partita che si doveva vincere. “Se si pareggia con la penultima in classifica, addio playoff” scrive Vincenzo Garamella, mentre Stefano Pauletto si rammarica pur rilanciando l’appuntamento alle prossime sei sfide: “Peccato!!! Speriamo nelle prossime partite!! Per me qualcuno sta tirando il freno a mano!“.

A prescindere dal momento, senz’altro negativo, in questo Varese c’è comunque tanto di buono e questa stagione, presentata come il nuovo “anno zero” doveva servire per costruire un progetto vincente. Per lunghi tratti si è sognato di poter bruciare le tappe: così non è stato, ma ciò non significa che sia tutto da buttare. Le basi ci sono, vanno integrate per rimandare l’appuntamento all’anno prossimo. Ovviamente è ciò che si spera perché, si sa, la pazienza non è certo la miglior qualità dei tifosi.

Matteo Carraro

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