Il nostro viaggio alla scoperta delle arti marziali questa volta fa tappa a Varese presso l’Associazione Polisportiva “Robur et Fides”, dove il Maestro Benemerito di Judo Marco Ghiringhelli – 7°Dan e l’ Istruttore Manuel Ghiringhelli – 4°Dan, ci illustrano gli aspetti filosofici, morali, educativi e sportivi del noto e ampiamente diffuso sistema di lotta nipponico.

Maestro Ghiringhelli, quali cinture segue?
“I bambini, ragazzi ed Esordienti, ai quali insegno i principi del Judo che sono la massima efficacia, detta in giapponese “Seiryoku Zen’yo”, attraverso le tecniche eseguite sia in piedi sia a terra, prosperità e mutuo benessere, ossia “Jita Kyoei” valori educativi di rispetto nei confronti del Maestro o Sensei, verso i compagni d’allenamento, verso gli avversari, la palestra o dojo, e delle regole nella società in generale. La nostra materassina è frequentata anche da judoka amatoriali ed ex agonisti, che pur non partecipando più alle gare, praticano ancora Judo da noi alla “Robur et Fides”, realtà in cui da 36 anni ho cresciuto, attraverso il Judo, molte persone”.

Cosa significa per voi insegnare Judo alla Robur et Fides?
“Questa società ha più di 120 anni e la sua etica è da sempre stata la formazione dei giovani attraverso lo sport, nel nostro caso il Judo, all’insegna del rispetto reciproco fra tutti noi e verso ogni cosa. Ritengo che i valori del Judo coincidano pienamente con la storica e attuale missione della “Robur et Fides”, che dal latino si traduce come “Forza e Fede””.

Qual è il suo giudizio in merito al lavoro svolto dai vostri istruttori?
“Nel complesso siamo solo io e l’Istruttore Manuel Ghiringhelli, cintura nera al quarto dan, che segue il gruppo dei judoka agonisti, supportati da alcuni collaboratori. In generale credo che stiamo svolgendo un buon lavoro”.

Istruttore Manuel Ghiringhelli, quali traguardi hanno raggiunto i vostri agonisti?
“L’attuale gruppo di judoka agonisti comprende le categorie di Esordienti, Cadetti e Junior, fino all’ Under 21. Lo scorso dicembre ai campionati italiani a squadre Under 18 a Riccione, la nostra squadra mista, sia maschile sia femminile, si è classificata seconda, ossia vice-campione d’Italia. Mattia Pellizzaro, cintura nera, è arrivato quinto ai campionati italiani Under 21 di Napoli, dopo aver vinto diverse medaglie ai campionati Under 18. La cintura nera Giulio Molinaro è stato vice-campione d’Italia Under 18 ai nazionali di Ostia Lido, oltre ad essersi classificato settimo agli Europei di Odivelas 2023 in Portogallo, con la nazionale italiana Under 18. Tre ragazze hanno vinto la classifica generale dei campionati italiani A2 Under 18: Stella Imparato ha vinto il campionato italiano A2 nei 70 Kg, dopo essere arrivata quinta nei Campionati italiani A1; Giorgia Bergamin è stata vice-campionessa d’Italia nei Campionati italiani A2, Giulia Capellini è arrivata terza ai campionati italiani A2 nei 63 kg. Abbiamo vinto poi diverse medaglie anche nei Gran Prix italiani”.

Come li preparate alle gare?
“Gli agonisti si allenano tutti i giorni per tre ore: per un’ora e mezza nel Judo e poi svolgono lavori di preparazione atletica. Insegniamo agli allievi tutto ciò che è Judo e diamo a tutti loro delle basi e nozioni di kata”.

Insegnate un Judo rivolto anche alla difesa personale?
“No, non insegniamo le tecniche specifiche di difesa personale ma approfondiamo altri aspetti, per esempio lo studio di alcuni Kata che derivano dalle scuole di Ju-Jitsu studiate da Jigoro Kano. Lo scopo generale e originario di tutte le arti marziali giapponesi è il “Do”, che è traducibile dalla lingua nipponica come “la retta via da percorrere”. Personalmente non condivido la distinzione tra Judo tradizionale e Judo sportivo, perché il Judo è unico e prepara anche ad affrontare la vita quotidiana; nel complesso teniamo molto all’evoluzione psico-fisica degli atleti e soprattutto al fatto che conducano una vita sana”.

Cosa auspica per la Nazionale Italiana di Judo a Parigi 2024?
“Alle Olimpiadi andranno 13 judoka azzurri: 7 donne e 6 uomini; mi auguro che ottengano dei grandi risultati, perché la Nazionale Italiana è formata da atleti molto validi e anche da tecnici davvero meritevoli”.

Obiettivi futuri?
“Sono soddisfatto di tutto il nostro percorso compiuto finora e spero che queste olimpiadi portino nuovi allievi sul nostro tatami. Mi auguro che i nostri giovani judoka agonisti proseguano nella raggiungimento di buoni risultati, già attualmente molto interessanti”.

Nabil Morcos

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