
La solita Pallacanestro Varese da trasferta perde 97-80 a Reggio Emilia. Una partita che i ragazzi di coach Mandole, dopo un bel primo tempo, buttano via giocando una seconda metà di gara assolutamente scadente sotto tutti i punti di vista.
Decisivo l’approccio completamente sbagliato al terzo quarto, con Reggio Emilia che costruisce in un minuto e mezzo un parziale di 11-2 che chiude anticipatamente i giochi, contro una Varese incapace di ribaltare la situazione.
Malissimo le prestazioni di Sykes (che ha chiuso anticipatamente la partita per un risentimento muscolare) e Hands, girovago per il campo senza una vera e propria finalità. Torna poi a farsi pesante il passivo dei rimbalzi concessi agli avversari, dato che stava sensibilmente migliorando nelle ultime settimane, con i biancorossi che finiscono per concederne 45, di cui 14 offensivi alla UNAHOTELS.
“Complimenti a Reggio Emilia per la partita disputata, hanno giocato con il ritmo con il quale avremmo voluto giocare noi – esordisce in conferenza stampa coach Herman Mandole -. Per tanti minuti non abbiamo difeso come avremmo dovuto e questo non ci ha permesso di giocare bene in attacco come fatto con Milano. Se come squadra non riusciamo a costruire buoni tiri poi anche la nostra fase difensiva ne risente. Nel momento in cui eravamo lì ad un solo punto abbiamo lasciato troppi rimbalzi a Reggio Emilia. Il terzo quarto, poi, lo abbiamo approcciato senza l’energia e l’intensità che questo campionato richiede”.
IL FASTIDIO PER LA PARTITA BUTTATA IN UN MINUTO: “Il fastidio è tanto, purtroppo fuori casa non riusciamo a giocare con la stessa testa che abbiamo in casa e questo poi lo si paga, soprattutto contro una squadra come Reggio Emilia”.
SULL’INFORTUNIO DI SYKES: “Non sappiamo ancora di che entità si tratti, abbiamo però preferito non rischiarlo perché la stagione è lunga e mancano ancora 18 partite”.
SULLA PARTITA NEGATIVA DI SYKES, TYUS E JOHNSON: “Keifer sentiva il fastidio fin da inizio partita e forse questo lo ha condizionato, Tyus e Johnson hanno giocato male ma tutti dovevamo dare di più, soprattutto in difesa”.
Alessandro Burin
Foto Ossola