Ed ora è il momento della paura. Il momento del terrore, il momento in cui senti tremare la terra sotto i piedi e non sai come fermarla. E’ il momento del guardare in faccia alla realtà nuda e cruda che stasera parla di zona retrocessione sempre più vicina, di 7 sconfitte consecutive, di tre in altrettante partite dall’arrivo di coach Kastritis, che ha ribaltato la squadra come un calzino ma che non ha racimolato punti, di una squadra che manca tremendamente di un’ala forte e di un Johnson ancora fuori squadra, scelta che questo gruppo, al momento, non si può permettere.

E’ il momento della paura perché Napoli ha battuto la Virtus Bologna e ora Varese si trova solo ad un vantaggio nello scontro diretto dal penultimo posto che vorrebbe dire retrocessione. E’ il momento della paura, perché cresce il pensiero e lo sconforto che nemmeno la cura Kastritis, che sarebbe dovuta arrivare ben prima della pausa per la Coppa Italia, possa salvare una creatura così maledettamente imperfetta nella sua struttura da continuare a soffrire atavicamente della mancanza di chili e centimetri sotto le plance.

E’ il momento della paura, perché servirebbe tanto un giocatore di alto livello per dare l’ultimo boost decisivo a questa squadra per salvarsi ma sul mercato, di giocatori così, non ce n’è: uno Varese lo avrebbe in casa, che sicuramente non risolverebbe tutti i problemi ma alcuni, certamente sì e a oggi Varese ogni carta ha il dovere di provarsela a giocare.

E’ il momento della paura, perché l’Itelyum Arena di Masnago, intesa nel pubblico sulle tribune, si era vestita con l’abito buono per la gara con Reggio Emilia e si è ritrovata nuda, per l’ennesima volta, di fronte ad una realtà che ha fatto a pezzi minuto dopo minuto, azione dopo azione, le velleità di vittoria, di festa, di rinascita che avevano occupato le speranze dei tifosi biancorossi.

E’ il momento della paura perché le giornate sono sempre meno, i punti a disposizione anche e Varese sembra sempre destinata a trovata un qualcosa che l’allontana dalla vittoria: con Trapani sono stati gli episodi arbitrali, con Tortona la scelta di non fare fallo su Vital, con Reggio Emilia la mancanza evidente di un giocatore in grado di dare maggior sostanza e copertura a rimbalzo, per l’ennesima imbarcata, la seconda consecutiva, dopo quella di Casale Monferrato.

E’ il momento della paura perché nulla sembra andare per il verso giusto, perché forse la somma degli errori fatti da inizio stagione sta facendo un totale troppo pesante da poter pagare. E’ il momento della paura ma anche quello, come ha detto bene coach Kastritis in conferenza stampa post gara, in cui fare quel qualcosa in più.

E’ il momento in cui prendere la paura, portarla all’ennesima potenza ed usarla come strumento di rivalsa, come energia mentale e fisica per andare ogni oltre ostacolo. E’ il momento di lottare uniti per evitare quella che sarebbe una catastrofe sportiva ed economica per tutto il club. E’ il momento di tirare fuori l’orgoglio, di lottare e di prendere quella paura, che deve essere altissima, di retrocedere e usarla come arma per queste ultime otto partite. Perché la retrocessione è una possibilità sempre più reale da stasera e solo una squadra di veri uomini, ancor prima che di giocatori, la può evitare, al di là di ogni errore, magari con un Johnson in più già da domenica, perché in questo momento un giocatore così, ai box, Varese non se lo può proprio permettere.

Alessandro Burin

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