
Lunedì 5 maggio è stata indubbiamente una serata di forti emozioni. Non lo diciamo per ovvie motivazioni faziose, ma il 14° Premio Varese Sport ha saputo davvero scaldare i cuori di tutti i presenti e di chi ci ha seguito in diretta Facebook (o in differita su YouTube). Nel corso dell’evento magistralmente ospitato a Ville Ponti (un doveroso ringraziamento al servizio catering curato dal ristorante La Dama del Porto) abbiamo rivissuto la stagione 2024/25 del calcio dilettantistico dall’Eccellenza alla Terza Categoria, spaziando con i consueti Premi Speciali consegnati alla Pallamano Cassano Magnago, al giornalista de “La Prealpina” Antonio Triveri, al Progetto Scarpette nel Cuore di Green Events APS (davvero toccanti le esibizioni negli intermezzi musicali), al Pilota Ufficiale Ferrari Alessio Rovera, all’HUB del Sempione e, per finire, il riconoscimento alla carriera per Misir Memaj e David Silva. Di tutto per tutti i gusti.
I veri protagonisti sono stati proprio loro, tutti i premiati che ci hanno onorato della loro presenza rivivendo le proprie imprese e guardando al futuro. Le parole e le emozioni del palco, però, non ci bastano. Per questo motivo, parallelamente all’evento, i premiati si sono presentati ai nostri microfoni nella mixed zone allestita all’infuori della Sala Napoleonica per rivivere ancora una volta tutto quanto e, perché no, guardare al futuro. È il caso di Marco Bernasconi, presidente della Malnatese che ha trionfato nel Girone B di Terza Categoria al termine di un pazzesco spareggio contro il Casbeno che è valso la promozione in Seconda Categoria.
“Nemmeno noi pensavamo di poter raggiungere un traguardo del genere – è il commento del numero uno bianconero –. Ad un certo punto abbiamo guardato ai playoff, ma ben presto ci siamo resi conto che potevamo puntare a qualcosa di più. In questo va elogiata la lungimiranza della Malnatese: ci siamo dovuti fermare con la Prima Squadra per cause di forza maggiore, investendo però sulla Juniores dalla quale siamo partiti per costruire il gruppo di quest’anno. Meglio di così non poteva andare. Emanuele Arrighi? Mi ha giurato fedeltà eterna (ride, ndr). Scherzi a parte ci abbiamo parlato a grandi linee e dovrebbe rimanere, ma non sarà comunque facile tenere un talento cristallino del suo calibro perché immagino che piazze prestigiose ci abbiano messo sopra gli occhi”.
TC