Roburino ci nasci, ma in pochi selezionatissimi casi puoi anche diventarlo. Proprio come è successo a Milvio Cara,
anni 63, da cinquanta attivo nel basket prima come giocatore (fino
alla serie C), poi come allenatore delle minori e infine, da circa
vent'anni, protagonista nei ruoli dirigenziali con una carriera spesa
in gran parte a Borgomanero, squadra portata insieme al cavalier
Cimberio dalla C alla LegaDue. Cara, da qualche stagione è Direttore
Sportivo della Robur et Fides con delega anche per il settore giovanile
della società di Via Marzorati.
«Essere diventato, nel corso degli
anni, roburino d'adozione è un fatto che mi riempie d'orgoglio spiega
-. Far parte della famiglia Robur per uno che, come me, vive di
pallacanestro rappresenta una sorta di medaglia al valore perché in
questo ambiente si respira la storia del basket e ne sono state scritte
tante pagine importanti».
Lei è comunque l'unico “straniero” cooptato nell'organico di questa società
«Devo
a Cesare Corti l'essere qui e non finirò mai di ringraziarlo. Lui è
stato mio presidente per due anni, mi ha assunto e “svezzato” alla
realtà roburina. Dopo l'uscita di scena di Corti, avevo rassegnato le
dimissioni perché non erano chiari né il quadro societario, né la
programmazione, ma Bonomi, nuovo presidente, e lo stesso Corti, che mi
ha sempre appoggiato e sostenuto, mi invitarono a restare convinti che
io avessi qualcosa da offrire alla “causa”. Un bel segnale di fiducia
nei confronti di uno “straniero”».
Che si occupa di cosa, nello specifico?
«Seguo
soprattutto la prima squadra, ma con un gruppo di giovanissimi che
gioca in C1 ed un settore giovanile che funge da serbatoio per entrambe
le formazioni è normale girare lo sguardo a 360 gradi».
Quest'anno
l'occhio, parlando serie B2, l'avete spinto in tante direzioni se è
vero che, dopo tanti anni di autarchia, sono arrivati in Robur diversi
giocatori “stranieri”
«Si
è trattato di una scelta obbligata perché dopo il ritiro contemporaneo
di Paolo Conti e Premoli abbiamo deciso di svecchiare il gruppo. Il
nostro mercato, in effetti mai così movimentato, può essere però
definito “zonale” perché abbiamo tesserato ragazzi come Mariani,
Realini, Moraghi, Gergati, Lenotti sono sostanzialmente giocatori di
casa nostra».
Dopo aver iniziato la stagione con un ottimo 2 su 2
siete attesi alla trasferta di Castlefiorentino: qual è il suo parere
sul campionato e per quale traguardo correrete?
«Dietro a
Legnano e Lucca, grandi favorite, sarà “bagarre” e penso serviranno 6-7
giornate per capire i veri valori. Per quanto ci riguarda siamo
soddisfatti perché il gruppo ha trovato l'equilibrio anche senza
Matteucci, è arrembante e dimostra grande voglia di fare e migliorare.
Quindi conclude fiducioso Cara -, credo che un obbiettivo realistico
possa essere quello di restare agevolmente tra le otto-dieci squadre
che si giocheranno l'accesso ai playoff».