Grandissima emozione sabato sera
all'Ippodromo le Bettole di Varese durante la corsa dedicata al Premio Molina,
vinto da un esuberante e velocissimo Edo Nesto, sapientemente montato dal
fantino Sergio Urru che ha creduto in lui fin dalla gabbia di partenza. Il
purosangue di sei anni, nato nel 2005 dalla fattrice Sortie e dallo stallone
Roi Danzig, si è da subito proposto come battistrada, portandosi in vantaggio
dall'esterno, a parziali regolari nel primo giro, per sorprendere il folto
pubblico delle tribune con un allungo decisivo durante i 600 metri finali. Ha
distaccato Invisibile e Bueno Xavier senza lasciare spazio alla competizione:
ha dominato.
Edissimo, così soprannominato da
un gruppo di giovani tifosi degli spalti, proprio per l'energia dimostrata, ha
lasciato tutti senza fiato, per la gioia del proprietario Gianluca Pintori e dell'esperto
allenatore Massimo Garavini. Non è facile allenare un cavallo a vincere, ma
quando l'amore e il rispetto prevalgono sui compromessi allora il binomio
perfetto esiste già. Uomo e animale creano una forte sinergia e volano verso
l'obiettivo, a volte non ci si crede neanche, eppure arriva il momento della
vittoria inaspettata che riempie di euforia, motivazione e speranza. Mi piace
raccontare le emozioni, quelle vere che provo sulla mia pelle e che mi regalano
le persone. Ho visto Edo Nesto qualche sera prima della corsa nel suo box,
manto lucido, umore tranquillo, sguardo vivo, ma rilassato con negli occhi la
stoffa del vincente. Ha ricambiato, con uno spettacolo da urlo, le attenzioni e
i privilegi a lui dedicati per ringraziare, chi lo ha allevato, di averlo fatto
diventare un numero uno. Nella stessa serata ha invaso di emozioni anche il
Premio Borghi 2011 con il trionfo di Place in the Sun montato da Alessio Fiori
e allenato da Pamela de Muro, per la scuderia Calderaia-Cavezzali senza
dimenticare la vittoria della giovane femmina Shinincamon, di proprietà del
centro Siba-Botti, che si è aggiudicata il Premio Benetti per l'entusiasmo del
suo fantino Christian de Muro.
