Sfizioso menu quello di sta sera alle Bettole di Varese, uno speciale appuntamento grazie ai due handicap principali in programma, intitolati come tradizione, alla memoria di Giovanni Borghi e di Mario Benetti Tra i due non poteva mancare il tradizionale Fondazione Molina, prova in preparazione al Città di Varese, senza dimenticare i premi Welma e Paolo Castellini e il Luigi Orrigoni, c’è in palio, in entrambi, il lasciapassare per il Criterium, in cui saranno impegnati ovviamente i puledri di 2 anni divisi per sesso. A chiudere un palinsesto da mille e una notte il primo premio in ricordo di Maria Sacco, che vedrà impegnati i dilettanti, e il Samarate in chiusura di convegno.
La corsa in onore del mitico fondatore della Ignis, Giovanni Borghi, è una classica del circuito prealpino, da anni ormai specialità per “miler” di rango. Una delle corse più sentite da tutta Varese, dagli addetti ai lavori come da tutta la cittadinanza, perché “Il Cumenda” è stato un big non solo per quanto riguardo l’aspetto prettamente ippico e sportivo, ma soprattutto sotto il profilo umano. E pensare che alle corse s’era avvicinato quasi per sfida, per completare la serie di tutti gli sport che facevano capo a Comerio. Ma d’ippica s’innamorò subito, una passione particolare legata non solo alla gara in sé nel senso della prestazione del cavallo ma anche, semmai, allo spettacolo e allo splendore che le corse riservano, alle emozioni che regalano in particolare se legate alle scommesse e al gioco.
Di eguale rilevanza emotiva la prova in ricordo del grande Mario Benetti, allenatore storico, simbolo di serietà e di professionalità, esempio da seguire per i trainer di oggi, emblema e orgoglio del galoppo varesino. Questo grande trainer dall’estrema professionalità e innato carisma è stato per anni ai vertici della speciale classifica allenatori del nord Italia. Vincitore di tutte le classiche prealpine, in particolare di ben quattro Gran Premi Città di Varese si era talmente affezionato alla Città Giardino tanto da farne la sua residenza assieme alla moglie e a Gaetano, figlio d’arte al quale ha lasciato il pesante testimone e che è poi riuscito a regalare alla sua famiglia il prestigioso quinto sigillo nel Gran Premio, la classica più amata dal pubblico varesino.
Il Premio Fondazione Molina ha da qualche anno un sapore molto particolare visto che è legato alla solidarietà. Un connubio esclusivo tra la Varesina e il centro Molina per conseguire una raccolta di fondi a favore appunto di questa Fondazione. Un’occasione particolare sarà la cena di gala in programma durante la serata nella quale si svolgerà anche una speciale lotteria alla quale potranno partecipare tutti gli spettatori delle Bettole e il ricavato verrà ovviamente devoluto alla Fondazione.
Jacopo D’Elia