Sguardi persi nel vuoto, facce tristi e una piazza Repubblica, dove è stato installato uno dei tanti maxischermi, che lentamente, durante il secondo tempo, si svuota. I tifosi azzuri sono costretti a riporre bandiere, vuvuzela e trombette: la festa, purtroppo, non può cominciare. “Troppo stanchi”, “Mai in partita”, “Umiliati”, “Avversari troppo forti”, “Prandelli ha sbagliato scelte”, questi i commenti a caldo successivi al pesantissimo 4-0 degli spagnoli, in ordine, campioni d’Europa, del Mondo e d’Europa ancora.
La piazza multietnica di Varese credeva veramente nell’impresa: numerosissimi tifosi hanno riempito il piazzale davanti alle Corti facendosi sentire da tutta la città, interamente colorata di verde, bianco e rosso. L’entusiasmo iniziale è quello di sempre: cori per Balotelli e Cassano, poi un mix di concentrazione ed emozione nell’ascoltare l’inno di Mameli. Dopo il fischio d’avvio il clima di festa non cambia e nonostante le due squadre vadano negli spogliatoi sul 2-o per gli avversari c’è chi è ancora fiducioso. Le speranze però, si affievoliscono già a inizio ripresa. C’è chi decide di abbandonare il “campo di battaglia” in tempo per non assistere alla disfatta, mentre qualche masochista resta addirittura a guardare i festeggiamenti dei diavoli rossi sul campo di Kiev. Intanto, lungo la via, in direzione piazza Monte Grappa, passa qualche auto che sventola dai finestrini la rojigualda, bandiera della Spagna: nella multietnica Varese, in effetti, non poteva mancare un inaspettato festeggiamento iberico.
Elisa Cascioli