Anche in un momento come questo, non esattamente luccicante, il volto sereno di Max Ferraiuolo sembra un manifesto che invita alla tranquillità e rappresenta pur sempre un bel modo di specchiarsi nel futuro. Il team manager della Cimberio Pallacanestro Varese nella sua vita di sportivo professionista ne ha viste di tutti i colori ed il cromatismo attuale, in verità tendente al grigiastro, non è nemmeno uno dei più brutti che gli siano capitati. 

Così il bilancio che Max traccia ad un paio di giornate dalla fine del girone d'andata non è poi malaccio.
“Il mio consuntivo è di tono decisamente positivo e se lo scorso mese di agosto mi avessero proposto un bilancio da 7 vinte e 7 perse senza indugio avrei chiesto: dov'è che devo firmare? Perché, non dimentichiamolo, rispetto allo scorso anno abbiamo cambiato mezza squadra. A questa doverosa e sincera premessa devo però aggiungere che il segno “più” è parzialmente annacquato dal rammarico provocato dalle gare giocate contro Bologna e Pesaro. Contro Canadian e Scavolini, per colpa di un cattivo approccio, abbiamo sprecato occasioni importanti senza capire non tanto il momento tecnico, quanto quello psicologico dei nostri avversari. Bolognesi e pesaresi stavano attraversando un brutto periodo e noi colpevolmente, giocando con poca convinzione, non abbiamo colto ghiotte opportunità per rendere favolosa una classifica comunque soddisfacente”.  

Cosa, in particolare, ti piace di questa squadra?
“Mi convince il fatto che l'idea iniziale che avevamo in mente sia stata confermata e mantenuta. Come noto volevamo allestire un gruppo che, rispetto a quello del 2011, si allenasse e passasse più tempo in palestra. La scelta di rinverdire la carta d'identità si è dimostrata vincente, così come quella di mettere insieme un nucleo con caratteristiche più operaie sta offrendo buoni risultati. Di fatto, questi ragazzi non hanno mai tirato indietro la gamba ripagando con serietà, attitudine al lavoro, spiccato senso del sacrificio, grande unione tra loro un gap piuttosto evidente in termini di talento tecnico rispetto alla squadra di Goss, Slay,Thomas e soci”.

In effetti la somma algebrica dei valori-Cimberio supera quella di altre squadre che assomigliano ad una mera raccolta di figurine.
“Abbiamo puntato forte sul significato del gruppo consapevoli, e speranzosi, che questo aspetto sarebbe stato quello determinante. Poi, è chiaro, anche noi abbiamo dei punti di riferimento. Stipcevic e Rannikko lo sono per il ruolo che occupano in campo e per la personalità che possiedono. Diawara e Kangur per talento fisico, atletico ed esperienza. Fajardo, Garri e Talts per un mix di queste ragioni. Accanto a loro ci sono i ragazzi più giovani Ganeto, Reati, Hurtt -, i quali nel corso della stagione in parecchie occasioni hanno già offerto il loro contributo”.

Tra i nuovi, chi ti ha sorpreso di più?
“E' di tutta evidenza la crescita esponenziale di Reati che lavorando durissimo giorno dopo giorno sta dimostrando di poter essere una scommessa vincente”.

A proposito di scommesse: sempre disposto a mettere il classico euro sui playoff?
“Sì, tutta la vita, anche se questo esercizio mi renderà strabico perché contemporaneamente guardo con grandissima fiducia ai playoff e seguo con attenzione cosa sta capitando dietro le nostre spalle poiché l'equilibrio di questo campionato è pazzesco e trasversale perché coinvolge tutti: squadre di testa, di centro classifica e in coda. Raggiungere il traguardo sarà difficilissimo, ma per questo ancora più bello ed esaltante. Un'impresa da uomini-veri che, non vogliamo fallire”.

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