Cosa c'è dietro una vittoria come la vostra Coppa Italia?

“C'è un lavoro di staff, nel senso più allargato del termine. Dirigenti, tecnici e squadra. Riuscire a far esprimere ad un gruppo tutto il suo potenziale è il fine ultimo che non può prescindere da un lavoro iniziato molto tempo fa, passato dalla voglia di far bene all'ambizione e alla capacità di muoversi in un mondo non semplice come quello della pallavolo, attraverso cose fatte bene ed altre meno, sapendo trarre effetti positivi degli errori per crescere sotto tutti i punti di vista. Per quanto mi riguarda soprattutto sotto l'aspetto umano, oltre che tecnico, grazie alla condizione ideale di poter lavorare serenamente. Per un allenatore avere un Direttore Generale come Massimo Aldera, un dirigente che sa accarezzarti e nello stesso tempo criticarti in modo propositivo, è un grande vantaggio. Se c'è un segreto è questo, ogni componente di questa società ha lo stesso atteggiamento funzionale alla crescita comune”.


Risultato, gli otto anni insieme. Per la cultura dell' Italia è un miracolo.

“In effetti.il piacere di stare insieme e la volontà di condividere gli obiettivi a volte ti porta a non ritrovarsi e quindi a dividersi, altre, com'è il mio caso, ti porta invece a rinforzare e consolidare un rapporto che otto anni fa era difficile immaginare. Certo, abbiamo avuto anche dei momenti in cui è stato necessario confrontarci, con la dirigenza, anche solo all'interno dello staff tecnico, in modo franco e diretto, tirando fuori qualsiasi cosa potesse servire per meditare con la conseguenza di crescere e ripartire più forti di prima”. 

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