È il giorno di Fabrizio Frates in casa Cimberio, ufficializzato ieri e presentato oggi al PalaWhirlpool, il teatro della Pallacanestro Varese.
Camicia bianca e carattere fin da subito disponibile, sa di dover raccogliere l’eredità di un allenatore, Frank Vitucci, che, nonostante l’epilogo, ha veramente lasciato il segno nella Città Giardino.
Questo, però, non lo spaventa:
“Non ho paura, -racconta l’architetto milanese- ma soprattutto non temo paragoni con la formazione dello scorso anno che indubbiamente ha fatto qualcosa di incredibile. Già che si parli di rifondazione, vuol dire che qualcosa è stato fatto nella giusta maniera. Da parte mia posso solo dirmi orgoglioso di sedere su una panchina storica ed importante come quella di Varese, squadra conosciuta e rispettata in tutta Europa e che ha avuto nel corso degli anni allenatori di tutto rispetto. La volontà è quella di fare bene fin da subito, alimentando l’entusiasmo e la voglia di basket che si può toccare non appena si varca la soglia della Città Giardino”.
L’ultima esperienza di Frates è stato il ruolo di vice allenatore di Scariolo all’Olimpia, terminata in maniera negativa: “Ho la coscienza pulita -afferma- e tanta voglia di rimettermi in gioco con un ruolo di capoallenatore; le mie motivazioni però non hanno nulla a che vedere con ciò che è successo a Milano. Ovunque sia andato, ho sempre imparato tanto, anche e soprattutto dalle esperienze negative”.
Inevitabile parlare già di futuro: “Dire dove vogliamo arrivare è impossibile ora. La società sta lavorando per tenere alcuni elementi della passata stagione che offrirebbero pesanti garanzie. Chiaramente non si potrà contare sul trio Green-Banks-Dunston, ma se si potesse confermare Ere, gran giocatore su cui punto molto, Cerella, Polonara e De Nicolao, giovani e italiani che sarebbero prime scelte in tutte le squadre, Sakota e Rush, allora il mio lavoro sarà molto facilitato. Abbiamo già delle idee di caratteristiche dei giocatori che non si scostano molto da quelle che hanno fatto le fortune della Cimberio l’anno scorso. Chiaramente dovremo fare i conti con il budget e con quello che, con Giofré, troveremo in America tra Orlando e Las Vegas (partenza prevista per domenica, ndr)”.
La novità di quest’anno si chiama Europa:
“L’impegno delle qualificazioni è un grande riconoscimento che la società ha fatto alla squadra. Ci andiamo con grande orgoglio sapendo di giocarci almeno una chance. Siamo consapevoli del fatto che sarà durissima, ma proprio per questo cominceremo la preparazione in modo da non farci trovare fisicamente impreparati. Se poi non dovessimo approdare in Eurolega, saremo comunque pronti a disputare l’EuroCup, una competizione bellissima ed affascinante”.
Marco Gandini