Era prevedibile: campi di gioco più asciutti non solo per le partite ma anche per gli allenamenti e dunque maggiori possibilità di perfezionare gli schemi (per gli attacchi), e nel caso ad esempio di Giants-Rhinos (35-54) c’è stato quel tipo di football dal ritmo alto che ha dato a entrambe le offense, naturalmente con maggiore efficacia per quella milanese, la possibilità di sviluppare drive (possessi continuati di palla, per semplificare) molto precisi. Il 35-6 dei Panthers sul campo dei Seamen, sabato sera, era nato in circostanze simili, ma su ritmi meno frenetici: e la grande prestazione dei tre volte campioni d’Italia, ben preparati e bravissimi ad approfittare degli errori degli avversari, li ha lanciati al primo posto del girone A, con la sicurezza di chi ritiene di poter nuovamente arrivare fino in fondo. Nel girone B terzo successo su tre partite per i Warriors, un 17-16 assicurato da un placcaggio sulla trasformazione da due punti che gli Hogs hanno tentato nel finale, e prima vittoria degli Energy Building Dolphins Ancona, che al debutto casalingo hanno fermato i MisterSex Lazio Marines, rendendo ancora più incerta la classifica del raggruppamento.

GIRONE A
SEAMEN MILANO-PANTHERS PARMA 6-35 (0-7, 0-7, 0-21, 6-0)
Erano le prime due del girone A, e questo voleva dire una sola cosa: vincere avrebbe voluto dire staccarsi e prendere intanto un vantaggio sul piano del confronto diretto. E ha vinto Parma, anche in maniera piuttosto netta, con la tranquillità derivante da una forza costruita col tempo e consolidata con la sicurezza che nasce dai tanti successi. In più, ancora ben scelti gli americani, protagonisti in molte fasi del gioco. Ad aprire però le segnature è una combinazione ormai rituale, quella tra il quarterback Tommaso Monardi e il suo ricevitore Tommaso Finadri, 10 yard con trasformazione su calcio di Andrea Vergazzoli, nel primo drive della partita, in cui Monardi aveva tra l’altro chiuso il down al quarto tentativo con un lancio di 7 yard per Emanuele Gavesi. Il 14-0 arriva nel secondo quarto, in circostanze particolari: Seamen con Jordan La Secla (11/27 sui lanci per 163 yard alla fine) che viene intercettato da Jared Karstetter in end zone, Panthers che non ottengono nulla e vanno al punt ma il ritornatore milanese non controlla il pallone che viene recuperato da Ryan Christian sulle 25 dei padroni di casa, ed è lo stesso Christian che entra in touchdown da 4 yard poco dopo. Il primo tempo si chiude con un intercetto di Shawn Abuhoff su Monardi e sul lancio finale di La Secla con un analogo gesto di Michele Fumarola. Nel terzo quarto bel ritorno di kickoff di Danilo Bonaparte ma La Secla lancia quattro incompleti dalle 42 di Parma e i Panthers ripartendo dal medesimo punto entrano in end zone poco dopo, ancora con Christian, su lancio di 10 yard di Monardi (21-0). Ancora micidiale Parma subito dopo: al secondo tentativo sack su La Secla che perde la palla, recuperata da Nicola Francani sulle 13 offensive, e alla seconda azione Monardi lancia in td Ben Johnson per il 28-0 ospite che chiude di fatto la gara, anche se ancora prima della fine del terzo quarto è Alessandro Malpeli Avalli a portare i Panthers sul 35-0 con una corsa di 11 yard. Nell’ultimo quarto, dopo due turnover (ovvero palle perse), cioè un intercetto di Riccardo Matani su Monardi e un fumble di Abuhoff ricoperto da Francesco Vasini, e un field goal sbagliato da Vergazzoli da 43 yard, segnano i Seamen, con un lancio di 35 yard di La Secla su Gianluca Santagostino, proprio al segnale dei 2’ alla fine. Per Parma ora trasferta ad Ancona, la quarta

consecutiva (quella contro i Giants fu però causata dalla richiesta di inversione del campo), per i Seamen un turno di riposo, per ricominciare a crescere.

GIANTS BOLZANO-SAMPLA BELTING RHINOS MILANO 35-54 (0-20, 14-14, 7-20, 14-0)
Quando quattro passaggi da touchdown del tuo quarterback, al debutto, non servono nemmeno a rendere morbido l’impatto di una sconfitta vuol dire che tante cose non sono andate come volevi. E capovolgendo il ragionamento, se nemmeno quei quattro touchdown più uno subito su ritorno di kickoff riescono a rovinarti la giornata significa che hai fatto tante cose giuste. Può essere la prospettiva dei Giants e dei Rhinos, rispettivamente. Che l’attacco milanese fosse ricco di potenzialità lo si era visto nelle due giornate precedenti, al termine delle quali i rinoceronti avevano zero vittorie e però il migliore attacco dal punto di vista delle yard conquistate: a Bolzano, domenica, Il Lato Positivo, come al cinema (è sempre football, no?), è esploso in una produzione di punti finalmente coerente con quella di yard, otto touchdown, di cui tre con il 20enne ricevitore Alfredo Bandini (quelli del 13-0, e del 34-14 ancora nel secondo quarto), mentre hanno completato lo score Giacomo Bonanno (31 yard), Gabriele Arioli e Kadarron Anderson sempre su ricezione e AJ Storms (1 yard) e il qb Chris Forcier (7 yard) – per lui dunque sei passaggi in touchdown – su corsa. La successione del punteggio dice molto dell’andamento della partita, con Rhinos che dopo il 20-0 iniziale tengono sempre a distanza (margine minimo il +13 sul 14-27) i padroni di casa, a segno con tre ricezioni di Henry Harris (19, 21 e 5 yard) e una di Michele Viviani sui lanci di Chris Owens e un ritorno di kickoff di 81 di Marco Bonacci. Per i Giants ora è dura, anche se certamente non impossibile: ai playoff passano le prime tre del girone, ma avere perso tutte le partite, e in casa, contro le altre del gruppo, cadendo così subito in svantaggio negli scontri diretti, è un brutto affare. Discorso opposto per i Rhinos, ovviamente, che si rilanciano alla grande, e dopo una settimana di riposo saranno in campo a Reggio Emilia sabato 4 maggio per l’interdivisionale.

GIRONE B
HOGS REGGIO EMILIA-WARRIORS BOLOGNA 16-17 (0-7, 10-7, 0-3, 6-0)
Discussione nel dopo-gara, a Scandiano, mentre Hogs e Warriors consegnavano a Massimo Bondioli, assessore del comune di San Felice sul Panaro, una parte dell’incasso della partita, incrementato in seguito da quanto raccolto nell’aperitivo organizzato ad hoc da un locale di Rubiera, il Mattarello: ma è stata una partita divertente? Certo, a dispetto dello scetticismo di alcuni esponenti delle squadre, rammaricati di non avere offerto un gioco più brillante: perché, come ha poi ammesso uno di loro, fino all’ultima azione si è stati lì, incerti sull’esito finale, e pazienza se non tutti i lanci sono finiti nelle mani cui erano destinati e non tutti gli schemi hanno avuto l’esito desiderato. In attesa della combinazione perfetta, se un pizzico di qualità viene sacrificato sull’altare dell’equilibrio di punteggio il pathos ne guadagna. Pathos di cui si è avuto il culmine a neanche due minuti dal termine, quando Marco Lazzaretti, quarterback degli Hogs al posto di Demetri Huffman, fuori causa per un infortunio alla spalla, ha trovato sulla linea laterale destra Jamail Berry per un touchdown di 64 yard. 17-16 Warriors e scelta della trasformazione, che i Porcellini decidono di effettuare da due, per vincere dunque la partita: ma la corsa di Sha-Ron Edwards viene fermata subito, con l’intervento decisivo di Andrea Fantazzini, e i Warriors riescono poi sul possesso di palla finale a far terminare la partita con la vittoria, la terza consecutiva. Alle ultime battute si era arrivati dopo una gara sempre incerta, anche se con i bolognesi in vantaggio fin dal primo drive, concluso con un lancio di 25 yard di Jacob Caron per Mattia Parlangeli. Nel secondo quarto, dopo un paio di turnover (fumble di Walter Peoples su ritorno di punt, intercetto di Caron ad opera di Giovanni Caccialupi) sono gli Hogs a segnare, con una corsa di 4 yard di Edwards e trasformazione di Nicolò Iotti. Un intercetto di Federico Forlai ridà palla ai bolognesi sul successivo possesso palla degli Hogs, e i Warriors, nelle cui file c’è ora la defezione del running back Jordan Scott per una forte botta alle costole, sfruttano l’occasione con un lancio di 9 yard per Peoples, trasformato da Matteo Guerra per il 14-7 a 3’30” dall’intervallo. Gli Hogs però riescono a segnare con Iotti un field goal da 34 yard (14-10) a 25” dal termine, dopo un punt non tenuto ancora da Peoples che consegna palla ai reggiani a 20 yard dalla end zone. Nel terzo quarto Guerra risponde al collega degli Hogs da 39 yard, al termine di un drive in cui si distingue per la potenza delle corse Maxym Berezan, alias Zar per le sue origini: 17-10 a 4’50” dal termine del 3° quarto. Nell’ultima frazione scambio di punt, con down non chiuso dai Warriors al quarto tentativo dalle 44 avversarie, e a 2’55” l’inizio del drive culminato con il touchdown di Berry e la mancata trasformazione da due. Warriors imbattuti, e ora attesi da una settimana di sosta prima della sfida casalinga del 4 maggio contro i Giants, Hogs alla seconda sconfitta consecutiva e con la prospettiva, tra 15 giorni, di un altro incontro in casa, contro i Rhinos Milano nell’altro interdivisionale.

ENERGY BUILDING DOLPHINS ANCONA-MISTERSEX LAZIO MARINES 26-14 (0-0, 20-7, 6-7, 0-0)
Doveva essere una bella partita, per tanti motivi, e così è stato. Marines desiderosi di superare il 50% di vittorie e Dolphins con l’ambizione, al debutto casalingo e al ritorno nello Stadio Dorico, di rimettere a posto una situazione che li vedeva, a sorpresa, non solo a zero punti ma anche con la necessità di rilanciare un attacco finora non ai livelli attesi. L’obiettivo è stato raggiunto solo dai padroni di casa, come si nota dal risultato: alla difesa molto solida delle due prime gare, e capace di andare al sack sul qb romano Anthony Gardner alla prima azione della partita (saranno 6 alla fine gli atterramenti del qb) con Alessandro Ragnetti. In realtà l’attacco ci ha messo più di un quarto per concretizzare, grazie alla ricezione di Michele Marchini, con trasformazione su calcio di Enrico Leonardi. Un paio di drive più tardi, dopo una bella ricezione di Mejdi Soltana, i Dolphins arrivavano a un quarto down che decidevano di giocare, rinunciando al field goal, e lì dopo una delle sue danze per sfuggire ai difensori e cercare un ricevitore Rocky Pentello lanciava in end zone Fulvio Renzi, che in tuffo segnava quello che diventava il 14-0 dopo la trasformazione. Rispondono però quasi subito i Marines con una ricezione di Giorgio Bruni da 40 yard per il 14-7, ma prima ancora della fine del primo tempo i padroni di casa ricreano i due touchdown di margine grazie al lancio di Pentello per Soltaba, con calcio di Leonardi bloccato e dunque 20-7 all’intervallo. Al rientro dagli spogliatoi i Marines dimostrano maggiore lucidità, e si portano sul -6 (20-14) grazie a una ricezione di Kellen Pruitt, ma ci voleva nuovamente poco ai marchigiani per riallungare. Poco, ovvero tre azioni: un bel ritorno di kickoff di Soltana, una corsa di Matt Gordon per 5 yard e un lancio che Marchini riceveva per un primo down ma trasformava in un touchdown da 41 yard, non trasformato da due punti per il 26-14 che chiudeva il terzo quarto ma anche, sul piano del punteggio, la partita, anche se i Marines arrivavano anche a 10 yard dalla end zone, senza però riuscire a superare la difesa di casa. Nel prossimo turno, Dolphins ancora in casa, nell’interdivisionale contro i Panthers, mentre per i Marines arriverà la trasferta più lunga dell’anno, a Bolzano.

CLASSIFICA
GIRONE A
Panthers Parma 3-0; Seamen Milano 2-1; Sampla Belting Rhinos Milano 1-2; Giants Bolzano 0-3.
GIRONE B
Warriors Bologna 3-0; Dolphins Ancona, Hogs Reggio Emilia e MisterSex Lazio Marines 1-2.

PROSSIMO TURNO
Sabato 27 aprile ore 20: Energy Building Dolphins Ancona-Panthers Parma IFL MAGAZINE GAME OF THE WEEK
Sabato 28 aprile ore 15: Giants Bolzano-MisterSex Lazio Marines

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