Un Città di Varese troppo brutto per essere vero. Mister Rossi si aspettava una partita di sofferenza, ma il 3-0 con cui la Sanremese si è imposta al “Franco Ossola” è un risultato che trascende le peggiori aspettative. “Non mi aspettavo di certo questa prestazione – esordisce Rossi – soprattutto alla luce di quanto visto in settimana. L’unico mezzo alibi che possiamo avere è rappresentato dal fatto di aver affrontato una squadra davvero forte, ma così non va assolutamente bene. Sapevamo di dover soffrire e, al tempo stesso, sapevamo di poter colpire nelle ripartenze: non abbiamo sfruttato le nostre occasioni e siamo stati puniti in quello che probabilmente era il nostro miglior momento”.
Il gol subìto, e non è una novità in stagione, ha rappresentato un’autentica mazzata a livello psicologico per una squadra che troppe volte si è dimostrata incapace di reagire. “La fragilità caratteriale è un problema da risolvere – riconosce Rossi -. Dopo il primo gol abbiamo subito troppo il contraccolpo, mentre nella ripresa, paradossalmente, l’abbiamo gestita meglio anche se poi gli abbiamo regalato il gol del 2-0, che ha definitivamente chiuso il match, e quello del definitivo 3-0. Sono errori che non si devono commettere, anche perché fino a quel momento con il cambio di modulo stavamo reggendo bene il confronto”.
L’ennesima sconfitta, la quarta in casa, non può che far riflettere sugli obiettivi di questa squadra, e Rossi non cerca troppi giri di parole: “Il nostro obiettivo è la salvezza e dobbiamo entrare nell’ottica di poterla raggiungere anche all’ultima partita. Questa squadra era forse stata costruita con altri propositi, ma è se dopo otto partite siamo a questo punto significa che qualcosa non funziona. I tifosi prima della partita ci hanno confermato la loro fiducia, motivo per cui mi aspetto umiltà e consapevolezza a partire dalle prossime partite: dobbiamo entrare in campo lucidi e con la giusta dose di cattiveria agonistica, indispensabile per uscire da questa situazione”.
Le prime battute della partita sembravano lasciar ben sperare, ma ben presto il baricentro biancorosso si è abbassato e la squadra non è più riuscita a far girare il pallone nel modo giusto e a trovare le verticalizzazioni richieste dal mister. L’emblema di questo calo è stato Guitto: “Purtroppo Roberto è un giocatore ben conosciuto in categoria – spiega Rossi – e gli avversari lo marcano a uomo senza farlo respirare. In questo senso l’errore è corale perché avremmo dovuto continuare a far girare il gioco per creare superiorità sugli esterni, cosa che non abbiamo fatto. Non avendo una squadra fisica bisogna sfruttare la velocità: nel primo tempo ci siamo riusciti in qualche occasione, senza concretizzare, mentre nella ripresa siamo mancati in questo. L’unico che ha provato a dare grinta e dinamismo è stato Balla; ne servirebbero quattro o cinque come lui. Scampini? Era alla prima da titolare e rientrava da un infortunio, nel complesso sono soddisfatto di quanto ha fatto. Siamo mancati in quattro o cinque giocatori, e domani mi farò sentire“.
L’analisi di Rossi ha messo a nudo tutte le problematiche che già si conoscevano: poca fisicità, scarsa consapevolezza mentale e una rosa lunga ma, a conti fatti, inadeguata. E mister rossi avvisa: “Interverremo sul mercato. Siamo tanti, ma tra quei tanti molti potrebbero cambiare aria. Dobbiamo svecchiare la rosa, creare competizione fra i giocatori e inserire le pedine giuste; cambieremo qualcosa ma, soprattutto, sfoltiremo la rosa. Faremo scelte giuste e ponderate, e a tal proposito ho già parlato con la dirigenza. Adesso vedremo se giocheremo mercoledì contro la Lavagnese, altrimenti sfrutteremo la sosta natalizia più lunga per dare una svolta a questo gruppo“.
Matteo Carraro