Spettacolo puro. E’ questo il primo commento che viene in mente per definire la prestazione della Openjobmetis contro la Dolomiti Energia Trento di ieri in un match che regala la miglior Varese della stagione in campo e soprattutto, grazie all’88-70 finale, due punti fondamentali nella lotta salvezza per i biancorossi.
Una partita nella quale i ragazzi di Bulleri sanno rispondere presente nel momento probabilmente più importante della stagione perché venivano da un pausa forzata dopo due settimane di successi, perché incontravano una squadra a dir poco in salute e perché la posta in palio era davvero altissima. Tutte ragioni che rendevano l’impegno di grandissimo valore e Varese, alla terza vittoria consecutiva (prima volta in stagione) ha saputo fare sua una gara determinante per il prosieguo del proprio cammino in campionato.

La Openjobmetis di oggi è una squadra che innanzitutto poggia i suoi successi sul piacere di difendere, come dimostrano i soli 70 punti lasciati a Trento, per una formazione che in regular season viaggia a 77 di media e che, fino a tre minuti dalla fine, a gara ormai chiusa, era ferma a 60 punti a referto. Merito di un equilibrio tattico ormai consolidato e di una forma fisica davvero eccezionale con la squadra che, finalmente a pieno regime dopo tanta sfortuna in questa annata, sta dimostrando davvero tutto il suo valore.

Ovviamente le gare non si vincono solo stando ben piegati sulle gambe e recuperando tanti palloni, ma poi bisogna mettere la palla nel canestro e qui la prestazione di tutto il gruppo è di quelle da grande squadra. Infatti, per la prima volta in stagione, Varese dà l’idea di poter essere pericolosa con chiunque in campo, merito di una circolazione di palla fluida, capace di creare ottimi tiri sia dal pitturato che dall’arco dei tre punti.

Una squadra ed una palla che girano a meraviglia non a caso, vista la grandissima, ed è dire poco, prestazione di Ruzzier che, non solo dà seguito a quanto di buono già dimostrato contro Sassari e Pesaro, ma fa molto di più, portandosi a casa un bel 28 di valutazione, frutto di 19 punti, 6 assist e 6 falli subiti, con 7/7 ai liberi ed il primo errore al tiro che si registra al 27’. Uno stato di forma eccezionale non solo dal punto di vista fisico ma anche da quello psicologico per il play triestino che ha assunto quello status di leader nella manovra biancorossa in entrambe le fasi che solo i grandi playmaker sanno esprimere.

Ed è proprio da qui che Varese sta creando le sue fortune, l’asse devastante tra Ruzzier ed Egbunu che da quando è arrivato ha stravolto, in positivo, la stagione biancorossa. Anche contro Trento il centro nigeriano fa la differenza, stravincendo il confronto con JaCorey Williams, ergendosi ad insuperabile baluardo difensivo e lo stoppatone su Brown ne è l’emblema, ma dando anche tante soluzioni in attacco, riempiendo l’area, liberando Scola da molte incombenze e lasciandogli più spazio, di cui El General beneficia alla grande, gestendosi al meglio e riuscendo ad essere sempre efficace nei momenti clou della gara e chiudendo con una doppia doppia da 11 punti e 10 rimbalzi da leccarsi i baffi.

Se poi al buon vecchio asse play-pivot, che di riffa o di raffa, pur cambiando le generazioni e gli stili di gioco, resta inossidabile cardine sul quale costruire una squadra di pallacanestro come si deve, si aggiungono delle mine impazzite capaci di seminare il panico ad ogni azione come Douglas e Beane, che in due mettono a referto ben 39 punti, il gioco è fatto e la Openjobmetis può godersi finalmente una risalita in classifica che la vede superare proprio Trento, piazzandosi all’undicesimo posto e dimenticarsi, per una sera, che la lotta salvezza è ancora lunga, ma ora fa molto meno paura.

Alessandro Burin

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