A pochi giorni ormai dall’inizio del campionato della Openjobmetis Varese di domenica 26 settembre contro la Germani brescia con palla a due alle 17:15 sul parquet dell’Enerxenia Arena, in casa biancorossa si continua a lavorare per cercare di arrivare il più pronti possibile al primo vero impegno stagionale, dopo che la Supercoppa Discovery+ ha lasciato sensazioni contrastanti su quello che possa davvero essere il valore effettivo della nuova Pallacanestro Varese.

I risultati non sono stati dei più esaltanti, 1 vittoria e 3 sconfitte, di cui due molto brutte come la prima a Cremona e l’ultima a Sassari che hanno, come ovvio che fosse, smosso l’opinione del tifo verso uno scetticismo generale, compensato dal fatto che si trattasse solo di precampionato e di una serie di partite ravvicinate giocate sempre con il roster incompleto per Varese, che ha dovuto fare a meno del proprio playmaker titolare Kell per tutta la competizione.

Assenza che ha pesato molto nell’economia di squadra, quella del prodotto di St. Augustine, che ha condizionato fortemente le prestazioni di tutto il gruppo sia in fase offensiva che difensiva, dovendo riadattare gioco e schemi di punto in bianco dopo il forfait all’ultimo minuto della prima gara di coppa del regista USA. Una situazione che ha costretto Varese ha chiedere tanto di più a molti dei suoi interpreti a partire dal lavoro sugli esterni di Gentile, Beane, Wilson e De Nicolao che in parte hanno sofferto questa situazione, in una fase di stagione fatta per lavorare fisicamente sulla tenuta atletica e tattico-tecnicamente sulla tenuta di squadra.

A leggere così la situazione si potrebbero vedere solo note negative, ma quello che fuori esce da un’analisi molto circoscritta della Lega Basket ridà colore, vita e speranza ad un ambiente che si approccia al campionato in punta di piedi, per paura di scottarsi troppo nel gap tra sogni e realtà.
Lo studio della LBA fornisce dati interessanti, come il fatto che Alessandro Gentile, faro offensivo dei biancorossi, sia stato il giocatore capace di realizzare il massimo di punti nella competizione in una sola partita, 31, nella sfida casalinga contro Sassari, così come sia anche il secondo nella stessa classifica a quota 24, per una media totale complessiva nei 4 match di cui due giocati da play puro più impegnato a servire i compagni che prendersi la scena personale, di 17,8 punti, che lo pongono come secondo miglior marcatore del torneo.

Dato questo, che mette in evidenza come l’ala azzurra sia ben focalizzata sull’operazione rilancio, sua e di Varese, in questa stagione e sia partito con il piede giusto. Cosa, questa, che deve ancora trovare invece il suo compagno di squadra Wilson, partito con il freno a mano tirato e poi riuscito a sciogliersi sempre più in Supercoppa, trovando ritmo, meccanismi e prendendo confidenza con un mondo, una realtà ed un livello di pallacanestro a lui completamente sconosciuti. In questa crescita, ancora lunga e complicata, Elijah è già riuscito a dare sfoggio delle sue abilità, risultando il giocatore che ha messo a segno più triple in un unico match, ben 6, nella sfida contro Sassari del 14 settembre.
Il suo apporto avrà un’importanza capitale nell’economia di squadra di Varese, perché è l’unico vero interprete capace di spostare lo spartito tattico di attacco centrale ed in penetrazione dell’area avversaria grazie alle sue doti di tiratore dall’arco catch and shoot che però ha bisogno di essere messo in ritmo ed in fiducia dal resto del gruppo per potersi esprimere al massimo delle sue potenzialità.

Due dati che, letti così ed alla luce poi dei risultati, si può pensare dicano poco ma sono comunque indicativi rispetto al potenziale offensivo di cui è dotata la squadra biancorossa quest’anno.

Alessandro Burin

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui