Per tutti gli appassionati di scacchi è giunto purtroppo il momento di fare i conti con la realtà: Magnus Carlsen ha davvero abdicato alla corona di Campione del Mondo, rinunciando così a difendere il titolo conquistato nel 2013 e mai più lasciato fino a ieri. Nonostante l’annuncio ufficiale risalga ormai a molti mesi fa, precisamente al 19 luglio 2022, abbiamo dovuto attendere la prima partita del Campionato del Mondo 2023 per prendere davvero coscienza della realtà non vedendolo seduto alla scacchiera.

A contendersi il titolo non c’è quindi un defender ma due sfidanti: il Grande Maestro russo Ian Nepomniachtchi e quello cinese Ding Liren. Chiunque dei due dovesse prevalere salirebbe per la prima volta sul trono mondiale, diventando così il diciassettesimo Campione del Mondo di scacchi. Il primo match giocato ieri è terminato in parità nonostante un avvio subito aggressivo per l’atleta russo, che ha provato a sfruttare il bianco per mettere in difficoltà l’avversario, che nella conferenza post-match ha ammesso di aver provato non poca emozione nel trovarsi per la prima volta a giocarsi il titolo mondiale. Per “Nepo” si tratta della seconda sfida per la corona più ambita, dopo la sconfitta del 2021 contro Carlsen per 7,5 a 3,5. Il classe 1990, infatti, grazie al suo gioco frizzante è riuscito a imporsi per la seconda volta consecutiva il torneo dei candidati (che elegge lo sfidante al titolo mondiale), impresa compiuta solo da campioni del calibro di Smyslov (1954 e 1957), Spassky (1966 e 1969),  Kortschnoj (1978 e 1981) e Karpov (1987 e 1990).

Percorso ben diverso quello di Ding, entrato per il rotto della cuffia ai Candidati 2022 in sostituzione del russo Sergej Karjakin, squalificato per essersi espresso in favore dell’invasione dell’Ucraina, grazie al miglior Ranking Elo. Partito col piede sbagliato, il GM cinese classe 1992 si è resto protagonista di una grande rimonta culminata con la vittoria nell’ultimo turno contro Hikaru Nakamura, che gli ha permesso di scavalcare proprio l’americano al secondo posto. In questo modo, divenuta ufficiale la rinuncia di Carlsen ha guadagnato la qualificazione al titolo mondiale. Il suo gioco è diametralmente opposto a quello di Nepomniachtchi: sempre molto lineare, ha la capacità di giocare mosse così precise da venire spesso paragonato a un computer.

A commentare per Chess.com italiano le partite che eleggeranno il prossimo Campione del Mondo è uno dei volti più noti del mondo scacchistico tricolore: il Grande Maestro Alessio Valsecchi, già campione italiano nel 2020 e cinque volte scudettato con la squadra Obiettivo Risarcimento Padova. Nella seguente intervista, l’atleta della nazionale azzurra ha analizzato per noi il gioco dei due sfidanti e si è lanciato in un pronostico molto coraggioso, visto il grande equilibrio che regna sulla carta tra i protagonisti.

Il regolamento

Il Campionato del Mondo di Scacchi è una sfida al meglio di 14 partite, in programma ad Astana (Kazakistan) dal 9 al 29 Aprile. In ogni match, ciascun giocatore avrà a disposizione 120 minuti per completare le prime 40 mosse e altri 60 minuti per le successive 20. Quindi, in caso di necessità, avrà altri 15 minuti per completare la partita. A partire dalla mossa 61, inoltre, beneficerà di un incremento di 30 secondi per ogni mossa. In caso di parità (7-7), il titolo verrà assegnato al Tiebreak: 4 partite Rapid da 25+10 minuti seguite, se necessario, da 2 sfide da 5+3 minuti. In caso di ulteriore parità verranno giocate altre 2 partite da 5+3, per poi eventualmente fronteggiarsi definitivamente in match 3+2 finché non viene determinato un vincitore.

Il calendario

7 aprile: Cerimonia d’Apertura
9 aprile: Partita 1
10 aprile: Partita 2
12 aprile: Partita 3
13 aprile: Partita 4
15 aprile: Partita 5
16 aprile: Partita 6
18 aprile: Partita 7
20 aprile: Partita 8
21 aprile: Partita 9
23 aprile: Partita 10
24 aprile: Partita 11
26 aprile: Partita 12
27 aprile: Partita 13
29 aprile: Partita 14
30 aprile: Tie Break o cerimonia di chiusura

Alex Scotti

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