Il solito ritornello del lunedì: Varese che vince porta tiepidi entusiasmi (ormai la stagione è andata) e fiducia per il futuro, Varese che non vince porta silenzi e cupo pessimismo. Senza troppi giri di parole inutili uno 0-0 interno con una squadra che lotta per non retrocedere non può certo essere accolto a braccia aperte, a maggior ragione perché il pareggio di ieri contro la Vogherese ha certificato i “limiti” di una squadra che contro avversari di medio/bassa classifica fatica ad essere incisiva come contro chi naviga nelle zone medio/alte.

Giovanni Forni, pertanto, riassume così quanto accaduto: “Siamo alle solite, quando bisogna fare uno step decisivo non si riesce“. Sono però pochi i commenti del lunedì social biancorosso visto che, come detto pocanzi, una non vittoria del Varese porta a tanti silenzi. Le discussioni, se costruttive, sono sempre positive, ma la sensazione è che a campionato ormai chiuso (la tiritera “i playoff non servono a nulla” ha ormai preso piede) non si voglia perdere troppo tempo ad analizzare pregi e difetti che si vedono ormai da 37 partite.

Semmai fa più “rumore” lo striscione posizionato dalla Curva: “Noi con la testa alla prossima stagione, voi zero scuse: vogliamo questa c***o di promozione“. Messaggio che fa eco alle ambizioni societarie, ma che soprattutto apre le porte ad un ritorno degli ultras biancorossi che in molte partite possono fare la differenza dando quel qualcosa in più alla squadra. Messaggio cui fa implicitamente eco il commento di Fabio Oliver: “Senza investimenti si rimane in Serie D altri vent’anni“, che rimanda alla già ribadita volontà della dirigenza di costruire una squadra in grado di conquistare sul campo la Serie C.

Da capire chi dell’attuale gruppo squadra, un roster che ha ampi margini di miglioramento se coltivato nel modo giusto, potrà farne parte. Mister Cotta ha ricevuto elogi a Vinovo dopo la vittoria sul Chisola e, a seguito del pareggio di ieri, non è stato risparmiato dalle “solite” critiche; in difesa del tecnico Giovanni D’Angelo sentenzia: “Tutti mister“. Una cosa è certa, e non è un caso se qualsiasi giocatore continua a ribadirlo: questo gruppo è davvero unito ed affiatato, ha disputato un campionato di alta classifica fin dal principio (con qualche comprensibile alto e basso) nella stagione del battesimo e, giocoforza, la prossima annata sarà chiamato alla consacrazione.

Matteo Carraro

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