Cuore, sacrificio, perseveranza o forse, perché ci avevamo visto lungo, a far la differenza è stato quel “chi osa vince”. Quando il Luino si gioca il tutto per tutto, sotto 2-1, si schiera con 4-2-3-1 che vale la storia. È una mossa vincente che premia mister Giallonardo ed i suoi ragazzi, è la mossa che cambia il volto ad una finale infinita e decisa poi nella lotteria dei rigori. “Undici leoni” chiamavano a gran voce dagli spalti, undici (anzi venti) leoni, divenuti poi eroi, hanno realizzato il sogno già grande.
Ecco le pagelle dei protagonisti.

I MIGLIORI

Trizio (Luino) 9 – Non ci provate nemmeno a pensare che sia un voto esagerato, non lo è affatto. Il calcio a volte ti toglie tutto e poi ti ridà tutto. Due mesi di squalifica, una stagione totalmente condizionata e chissà quanti rimpianti. Ma poi c’è la perseveranza e l’umiltà, e se in quei due mesi non salti un allenamento, e se in quei due mesi maturi la pazienza che ti serve, allora sai che il tuo momento arriverà. Ed arriva quando meno te lo aspetti, ed arriva nel giorno più bello. Un gol al 95′ quando tutto sembrava perduto, quando le gambe non reggevano più, un gol che vale i supplementari e tutto quello che ne consegue, e quello che ne consegue è storia. La firma, fra le altre, è quella di Mattia Trizio.

Pesenti (Badalasco) 7.5 – Lascia un’impronta indelebile sul match, siglando una doppietta che non basta per alzare il trofeo ma che dà lustro alla prestazione di una squadra che lotta con onore fino alla fine. Il primo è un gol di rapina, il secondo frutto di una gran bella giocata. Esce stremato, e la squadra ne risente. Ma tanti complimenti al numero nove bergamasco che, insieme a Defendi, confeziona una prestazione di enorme spessore.

LE PAGELLE

LUINO

Ruzzoni 8.5 – Non viene sempre sollecitato durante la partita, ma mantiene alta la soglia della concentrazione. Nei novanta minuti la Parata con la P maiuscola è su quel tiro di Mezzacapo che devia sulla traversa, ai rigori i miracoli sono due e valgono tanto, valgono tutto.

Testa S. 7.5 – Il capitano non tradisce le aspettative, non soffre particolarmente sulla sua fascia di competenza, ed offre spunti interessanti per la fase offensiva. Esce per permettere ai suoi di sbilanciarsi in avanti, lui non molla un centimetro nemmeno quando finisce in panchina spronando i suoi compagni fino al 120′, rigori compresi. Leader. (41′ st Spena 7: entra e fa tutto quello che deve fare in un ruolo non suo. Sacrificio).

Iozzino 7 – La spinta è prepotente, non sempre continua perché è costretto ad adeguarsi anche agli sviluppi della gara, lui lo fa con intelligenza. Quel sombrero ad inizio gara fa strabuzzare gli occhi, ha sempre tanto da dare e lo fa con una generosità encomiabile. Esce quando, probabilmente, ne avrebbe ancora. Ma prima di tutto c’è il bene della squadra, e lui questo lo sa. (9′ st Lercara 6.5: la notizia è che sbaglia il rigore, l’altra notizia è che è umano in una categoria in cui spesso ha dimostrato di essere “sovrumano”. È normale aspettarsi qualcosa in più da uno come lui anche se non è al 100%, e quelle due palle di testa gridano persino vendetta, ma la sua gara si spiega meglio nei ripiegamenti in difesa per farsi carico della manovra rossoblù, e nell’assist al bacio per Seno sul finire di gara).

Testa 7 – Parte un po’ in sordina, va in crescendo con il passare dei minuti, giocando con intelligenza, duttilità, sacrificio. Regge 120′ minuti di sostanza e ritmo, da qualche parte deve avere un terzo polmone.

Nasali 7.5 – All’anagrafe come secondo nome deve avere “Muraglia Cinese” altrimenti non si spiega. Di un altro livello.

Visconti 7.5 – Insieme a Nasali forma un reparto difensivo di un’altra categoria. Forse sul primo gol non è perfetto, ma a maggior ragione fa di quell’imperfezione un vezzo per regalare, poi, una prestazione che fatica a trovare forma in buona parte degli aggettivi positivi del vocabolario.

Asero 6.5 – Dicono che gli attaccanti o segnano o significa che non abbiano fatto una buona gara, ma non può essere così. Ci prova con volontà ed esperienza, esce arrabbiato perché la gara si è messa male e non è riuscito a dare quel qualcosa in più che tanto avrebbe voluto…poco male, alla fine la rabbia si trasforma in un enorme e meritato sorriso (41′ st Seno 7: si è divorato un gol sul 2-1 ad una manciata di minuti dal termine che ancora non ci si crede, ma ha un grande merito: non uscire dalla partita, e lo fa con il pressing, lo fa con abnegazione).

Dozzio 7 – Ci sono quei giocatori che non si notano quando ci sono ma si notano quando mancano, fortuna lui non è mai mancato. Interdizione, pulizia nelle giocate, temperamento e tanta corsa. Va benissimo così. (26′ st Olaya 6.5: vorrebbe tanto metterci quella qualità che ha nel suo mancino ma, complice un infortunio che si trascina da un po’, fatica a farlo, allora opta per il sacrificio, dà una mano in fase difensiva, prova a gestire in alcuni momenti chiave del match).

Incarbone 7.5 – Luino sa bene di avere una freccia nel suo arco non indifferente, e lui sa bene di non poter difettare nella mira. Fa centro. Due volte. La prima quando apre le marcature, la seconda nel rigore decisivo. Nel mezzo ci sono un paio di sbavature che sarebbero potute costare caro…sarebbero, il condizionale è d’obbligo e resta condizionale. Lui, ancora una volta, lascia il segno.

Gningue 7 – Parte forte, trova due/tre spunti alla Gningue, prova a seminare il panico in alcune circostanze, ma c’è un suo enorme contributo su entrambe i gol. A volte perde un po’ la bussola ma non la rotta, capita che per riuscire a portare la nave in porto bisogna mettersi in secondo piano. Lo fa con lo spirito giusto. Glaciale sul calcio di rigore che apre la serie.

Barone 7 – Non patisce l’emozione della gara, e se la patisce lo nasconde bene. Lucido nel primo tempo, paga un po’ nella ripresa in fase offensiva, mai in fase difensiva dove mette a referto anche un paio di recuperi prodigiosi. “Ci lascia le penne” rimettendoci una caviglia ma, guarda il destino, al suo posto entra Trizio (37′ st Trizio vedi sopra).

Giallonardo 8 – Maniacale, asfissiante, perfettino, determinato, pungente, calcolatore, lungimirante…è una lista lunga ma alla fine si può dire solo una cosa: ha avuto ragione lui. Chapeau.

BADALASCO: Marta M. 7, Licini 6 (30′ st Gamba 6), Mezzacapo 6.5, Lamera 6.5, Defendi 7, Pagani 6.5, Chignoli 6, Merizio 6 (118′ sta De Bernardi 6.5), Pesenti 7.5 (18′ st Rubbi 6), Cavana 6 (30′ st Possenti 6), Polesello 6.5 (33′ st Ceka 6). Allenatore: Pagnoncelli 6.5

Mariella Lamonica

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