Le scuole sono chiuse da fine febbraio e le porte degli istituti scolastici non riapriranno fino al prossimo anno scolastico. Le aule sono sbarrate ma questo non vuol dire che le lezioni non si tengano, anzi. Insegnanti e alunni, infatti, si sono via via attrezzati per proseguire i programmi in modo virtuale, ognuno a casa propria davanti al computer ma tutti insieme in una grande classe virtuale che possa accogliere, spiegare e raccontare, oltre che italiano, matematica e le altre classiche materie, anche l’emergenza che stiamo vivendo legata al Coronavirus. A dare la sua testimonianza è Francesca, giovane maestra che insegna matematica e scienze in una classe terza di una scuola primaria della nostra provincia.

Si sente tanto parlare di didattica online. Come funziona concretamente?
“Ogni scuola può decidere come impostare il lavoro con i bambini e i ragazzi. Per quanto ci riguarda, abbiamo scelto di fare tre lezioni settimanali da un’ora ciascuna in cui portiamo avanti argomenti di italiano, di matematica e delle altre materie di studio. Per andare incontro alle esigenze di tutti e in particolare dei bambini che hanno genitori che lavorano, proponiamo tre fasce orarie in cui si possono seguire le lezioni: una al mattino, una in pausa pranzo e l’altra prima di cena”.

Come si svolge una lezione?
“All’inizio le mie colleghe ed io lasciamo sempre qualche minuto in cui i bambini possono raccontare le proprie esperienze ed emozioni e confrontarsi su cosa fanno durante la giornata. È un bel momento di condivisione e aiuta i giovani alunni a sentirsi parte di un gruppo. Poi, cominciamo la lezione o svolgiamo insieme degli esercizi sugli argomenti che abbiamo trattato nei giorni precedenti”.

Che tipo di piattaforme utilizzate? Tutti hanno a disposizione un computer e internet?
“Nei primi giorni, quando ancora non si pensava che la chiusura delle scuole sarebbe durata così a lungo, abbiamo dato ai bambini dei compiti di potenziamento su quello che avevano già imparato in classe. Poi, ci siamo spostati via via su diverse piattaforme: abbiamo utilizzato il registro elettronico Collabora – Axios che permette di inserire schede e foto, Google Drive, LearningApps e, nelle ultime quattro settimane, Meet, un utile applicativo di Google che ci dà la possibilità di fare videochiamate e videolezioni. In questo modo tutti possiamo vederci e la comunità classe viene mantenuta. Nonostante un normale periodo di adattamento alle varie piattaforme, tutti insieme abbiamo imparato a conoscerle e devo dire che ora non ci sono particolari problemi. Ognuno segue le lezioni in base al dispositivo che ha, computer o cellulare che sia, e tutti hanno almeno uno dei due”.

In queste settimane hai anche creato un tuo canale YouTube in cui carichi video-lezioni.
“Ho pensato che, attraverso dei video, avrei potuto spiegare ai miei alunni alcuni concetti in modo chiaro e conciso e che, nello stesso tempo, avrei dato loro la possibilità di rivederli più volte. Ho iniziato con un video sulle divisioni in colonna e poi ne ho fatti altri di matematica ma anche di scienze e uno su come costruire un tangram. Ho unito all’insegnamento e alla creatività la mia passione per la tecnologia”.

Come rispondono i tuoi alunni alla didattica online?
“Si impegnano e fanno di tutto per essere presenti, ognuno con il proprio carattere e le proprie qualità. Come in classe, c’è chi vuole fare tanto e chi tende a fare meno, ma è normale. Nonostante il periodo non semplice, li vedo piuttosto sereni. Fortunatamente tutti hanno una casa con giardino e trascorrono tante ore giocando e facendo attività all’aperto. Inoltre, mi dicono che stanno diventando molto bravi a cucinare!”.

Come procede il programma?
“Da qualche anno non si parla più di programmi da rispettare, ma di competenze da raggiungere. Per quanto mi riguarda, sto portando avanti tutti gli argomenti previsti per la classe terza e i bambini sicuramente non rimarranno indietro e arriveranno pronti in quarta”.

Tutti promossi, quindi? Come si potrà valutarli?
“Alla scuola primaria è davvero difficile che si arrivi a fermare un bambino e, dunque, credo che la questione “promozione-bocciatura” riguardi più le medie e le superiori. Quanto alla valutazione, mi auguro che al più presto il Ministero dia agli insegnanti delle linee guida su come comportarsi e su quali criteri di valutazione adottare”.

Quanto a te, com’è insegnare a distanza?
“Ci sono aspetti positivi e negativi. Mi manca molto il contatto con i bambini e il feedback che mi danno quando interagiamo insieme. Essendo un’insegnante giovane, mi fa piacere avere un confronto con i miei colleghi più esperti e questo ora è possibile solo attraverso video, chiamate e messaggi. Dall’altra parte, però, in queste settimane curo in modo particolare le spiegazioni attraverso i video che creo, ho modo di ascoltarmi e riascoltarmi e ho capito dove posso migliorare. Inoltre, nel tempo libero ho frequentato tantissimi webinar online per formarmi e tenermi aggiornata”.

Laura Paganini