I musei di Varese riaprono con la realtà aumentata. Con l’arrivo della bella stagione, sono molte le attività che si apprestano ad aprire proponendo interessanti novità per essere allettanti anche per il pubblico più giovane e tecnologico. Fra queste ci sono anche i musei che, per affrontare al meglio questo 2020 e attrarre sempre nuovi visitatori, si stanno dotando delle più moderne tecnologie per offrire esperienze sempre nuove e altamente immersive.

In tutto questo, i musei della città di Varese e provincia si faranno trovare preparati: già dallo scorso 5 giugno sono infatti numerosi i musei che hanno riaperto ufficialmente e fra questi ci sono sia l’affascinante castello di Masnago che il Museo Castiglioni che Villa Mirabello.
Ognuno di questi tre siti sarà visitabile per il momento solo nel weekend e sono numerose le iniziative che renderanno queste visite altamente interessanti. Fra queste spicca sicuramente la possibilità di visitare il Castello di Masnago utilizzando il proprio smartphone per venire catapultati all’interno di percorsi altamente immersivi grazie all’aiuto della realtà aumentata, grazie alla quale poter ascoltare voci dal passato, camminare attraverso ristrutturazioni virtuali, farsi trascinare da narrazioni multimediali, per godere a pieno dei cicli di affreschi della Sala degli Svaghi e della Sala dei Vizi e delle Virtù, appartenenti allo stile Gotico Internazionale.

L’idea di migliorare le visite ai musei sfruttando tutte le più moderne tecnologie risale al 2015, quando la città di Varese ha deciso di incamminarsi lungo un percorso di modernità creando VareseMusei, importante realtà che, partendo dalla costituzione in rete dei musei della città lombarda, ha creato un bando per la valorizzazione del patrimonio locale. Fu grazie a questo bando che Varese può tutt’ora fregiarsi del vanto di essere la prima città italiana a dotarsi di contenuti in realtà aumentata per promuovere i propri musei e le collezioni in essi contenute. Un iniziativa importante, volta a regalare esperienze uniche ai visitatori, i quali potranno guardare con occhi diversi al patrimonio storico-artistico della città.

Se la realtà aumentata è arrivata nei musei italiani a partire quindi dal 2017, c’è però da dire che questa tecnologia, mutuata dal mondo dei videogame, ha già qualche anno sulle spalle, e solo ultimamente sta uscendo dagli schermi dei computer per integrarsi nelle nostre vite. Fra i molti settori, proprio quello dei videogiochi è stato il primo a sperimentare la realtà virtuale per creare ambienti tridimensionali altamente dettagliati all’interno dei quali il giocatore possa immergersi e interagire quasi come se fosse nella realtà. Dai “semplici” videogiochi, la possibilità di interagire con l’ambiente virtuale e di utilizzarlo come “surrogato” alla realtà è poi passata a settori più professionali come quello dei simulatori di volo, utilizzati in tutto il mondo dai piloti di linea per “collezionare” vere ore di volo. A questi si aggiunge l’exploit che negli ultimi anni hanno fatto i simulatori di guida, utilizzati anche da alcuni piloti e team di Formula 1 per allenarsi per mettere a punto le macchine prima delle gare e aggirare così la limitazione dei test in pista imposta dalla FIA. Anche il mondo dei casinò da qualche tempo si sta muovendo in questa direzione, e sono numerose le piattaforme di poker online che offrono ai giocatori la concreta possibilità di immergersi in ambienti virtuali ricchi di dettagli nei quali interagire dal vivo con gli avversari o i croupier.

Ma non è solo una questione di realtà aumentata: dal gaming agli aeroplani, le più moderne tecnologiche stanno diventando onnipresenti, e quanto visto nei musei di Varese è solo l’inizio di un trend che nei prossimi anni sarà sicuramente in crescita. Numerose altre città infatti hanno dato vita ad iniziative volte a rendere più immersivo il proprio patrimonio: da Bologna, che offre la possibilità di passeggiare all’ombra dei suoi lunghi portici all’epoca del medioevo, alla Galleria degli Uffizi di Firenze, sembra proprio che il patrimonio culturale italiano sia pronto – città di Varese compresa –  ad affrontare questo particolare 2020 permettendo a chiunque di godere appieno delle meraviglie che l’Italia nasconde nelle sue più antiche province. 

Redazione

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