Non ci siamo proprio. Lo sappiamo noi, lo sa la dirigenza e lo sanno i tifosi. Questo Città di Varese non sembra riuscire a carburare e i numeri delle prime otto giornate sono davvero preoccupanti: sei sconfitte, un pareggio e una sola vittoria, 5 gol all’attivo e 11 al passivo. La pesante sconfitta 3-0 ad opera della Sanremese ha evidenziato tutti i limiti dei biancorossi, problemi che erano già stati individuati all’esordio stagionale contro il Sestri Levante.

Gli incoraggianti segnali di Casale sembrano essere stati spazzati via dall’uragano azzurro Sanremese che si è abbattuto sullo stregato “Franco Ossola”, dimostrando che le colpe e le responsabilità di David Sassarini arrivavano fino ad un certo punto: la nuova guida Ezio Rossi sembra aver capito di non avere a disposizione una rosa competitiva per questo campionato, non ama i fronzoli, e ha già annunciato interventi sul mercato.

Prima di arrivare al futuro, però, bisogna vivere il presente e all’indomani del 3-0, e di una delle peggiori prestazioni stagionali, la delusione è ancora bruciante. Come al solito sono i Social lo specchio del malumore dei tifosi biancorossi e le critiche alla squadra abbondano come mai prima d’ora. Aldo Allegri riassume alla perfezione il sentimento comune: “Un’ottima Sanremese ha messo a nudo tutti i nostri problemi. Due tiri in porta in 90 minuti dopo 3000 passaggi senza idee e costrutto. È cambiato il direttore ma la musica è sempre quella, se non peggio. Forse un pensierino sui suonatori si dovrebbe fare”.

Varese inguardabile… i goal degli ospiti nati da due errori difensivi palesi. Un tiro nello specchio della porta per i biancorossi arrivato all’85esimo. O si cambia o peggio di così…!!” è invece il pensiero di Simone Manenti. Ma c’è anche chi non usa mezzi termini, dal “Che pena…” di Dominique Porcaro al “Che schifo… di male in peggio…” di Luca Zoino, e chi ha perso ogni speranza come Serena Lonzar: “Non so che dire… fate qualcosa”. Il pensiero va inevitabilmente al mercato, e allora ci si prova ad immedesimare in Califano immaginando le prossime mosse della società. E a prescindere dai papabili nomi da inserire, il primo pensiero è rivolto allo sfoltimento della rosa: sotto la nostra diretta testuale Attilio sostiene che “Davvero bisognerebbe cambiarne 7 o 8 ma non penso sia possibile”, mentre per Dario Brusa Ci sono 5-6 giocatori che potrebbero essere esonerati anche domani…”.

A prescindere dal “fantasocialmercato”, comunque, è chiaro come il Città di Varese stia ancora pagando il battesimo di fuoco in una categoria di livello come la Serie D: sembra infatti mancare quella coesione di gruppo che è conseguenza di una squadra costruita in fretta e da zero. Non a caso molti tifosi rimpiangono la squadra di Terza Categoria e, ad esempio, Gritti Roby sostiene: “Era meglio fare la Seconda Categoria meritata sul campo”, mentre Alessandro Lasco ironizza amaramente: “Questo Città di Varese è un’ottima squadra, ma per il campionato di Seconda Categoria”. A tal proposito Antonio Balducci si lancia in un lungo sfogo contro la dirigenza preannunciando un disastroso scenario futuro che potrebbe ricalcare i tanti fallimenti delle gestioni precedenti.

Ovviamente in molti casi è la delusione a parlare, e tanti commenti sono figli delle reazioni a caldo; qualora arrivassero risultati positivi, come abbiamo visto nel post-Fossano, ci sarebbero anche risposte più entusiaste da parte dei tifosi. Il campionato è ancora lungo e la sosta di Natale (al momento la sfida contro la Lavagnese è confermata, anche se il rischio rinvio è presente) potrebbe dare a Rossi il tempo per disegnare una squadra a sua immagine e somiglianza.

Nonostante la fiducia dei supporter biancorossi sembra aver raggiunto i minimi storici, al punto che Edoardo Zinesi si chiede “Cosa n’è stato del Varese Calcio?”, una buona parte della tifoseria continua a sostenere la squadra. Prima della partita di ieri un gruppo di tifosi ha incontrato Viscomi e compagni, ribadendo la loro fiducia nel progetto, ed è proprio da qui che il Città di Varese deve ripartire per riportare il calcio che conta nella Città Giardino.

Matteo Carraro

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