Nicola Segato, classe ’85, è un centrocampista della Brianza Olginatese con cui ha conquistato il campionato di Eccellenza ed è volato in Serie D, una categoria che conosce molto molto bene. Per lui, veneto di nascita, infatti, la Serie D è un po’ come casa sua e ha una lunghissima militanza nella Serie A dei dilettanti. Qualche anno fa ha assaggiato anche il professionismo e si può dire che sia un vero e proprio abituè delle promozioni: quella recentissima con la Brianza Olginatese è la quinta della sua carriera, la quarta consecutiva.
Descrivi la tua carriera. Qual è stato il momento più bello e importante?
“Ho iniziato nel settore giovanile del Vicenza, la mia città, e da ragazzo sono andato in prestito a Bassano in Serie C. Ho assaggiato poi tante piazze importanti e prestigiose come ad esempio Venezia, Padova e Lecco e proprio a Lecco credo di aver vissuto il mio miglior anno dentro e fuori dal campo. E’ stata una stagione di Serie D che non dimenticherò facilmente. Quanto alle promozioni, ho avuto la fortuna di viverne ben cinque: a Padova, Gozzano, Lecco e con la Pro Sesto l’anno scorso ho conquistato la Serie C, mentre quest’anno abbiamo vinto in Eccellenza”.
I mister ti hanno nominato tra i migliori calciatori di Eccellenza. Che annata è stata per te? Sei soddisfatto degli obiettivi raggiunti dal punto di vista individuale e di squadra?
“Abbiamo disputato un torneo importante. Eravamo una squadra costruita per vincere, ma non è mai facile raggiungere un obiettivo. Il margine di errore era davvero minimo e la Varesina non ha mollato un colpo fino alla fine. Fare il nostro percorso quasi netto in un campionato di una lunghezza normale è pressoché impossibile, noi ci siamo riusciti e siamo stati davvero bravi. Sono contento anche dal punto di vista personale perchè 5 gol e qualche assist per me che sono un centrocampista sono decisamente un buon bottino”.
Come è stato riprendere dopo l’interruzione da ottobre ad aprile causa Covid e che stagione è stata con così poche giornate?
“Stare fermi per così tanti mesi è stata dura soprattutto dal punto di vista mentale. Allenarsi e basta, a volte anche individualmente e non in squadra, senza avere un riscontro e un traguardo alla domenica è molto faticoso. E’ stato davvero un campionato a parte, diverso rispetto a tutti gli altri e dispendioso dal punto di vista della testa”.
A chi ti ispiri? Qual è il tuo calciatore preferito?
“Mi è sempre piaciuto tantissimo De Rossi. Credo di assomigliare un po’ a lui come caratteristiche fisiche e di tecnica. Sono un centrocampista che ha entrambe queste qualità”.
A chi vuoi dedicare l’eventuale vittoria del Pallone d’Oro?
“Sicuramente alla mia compagna Eleonora che mi è sempre vicina”.
Guardando al futuro, dove giocherai l’anno prossimo? Cosa bolle in pentola a riguardo?
“E’ ancora troppo presto per fare delle valutazioni e devo ancora parlare con la dirigenza. Al momento non lo so, ma da parte mia c’è la disponibilità di proseguire insieme”.
Laura Paganini