Come si combatte il caldo d’estate? Tornei estivi. E “in città” ce n’è uno nuovo, nuovissimo: la Thunder League di Induno Olona. Che è stato un autentico successo. Fautore dell’iniziativa Alfredo Albergatore, difensore classe ’02 dell’Aurora Induno (nonché allenatore nel settore giovanile) che racconta le genesi di un evento decisamente particolare destinato a ripetersi: “Volevo proporre qualcosa di innovativo investendo nel nuovo calcio a 7 della Kings League che ha ottenuto un enorme successo sui social. Ma soprattutto volevo valorizzare il centro sportivo di Induno, cosa che anche la società sta facendo: mi sono messo in proprio, ho creato il mio staff e dato il via al progetto”.

Staff ben organizzato ed efficiente con Martina Barberio (fotografa) pronta ad immortalare ogni momento e Mattia Cicerale (dj) che ha animato ogni serata. A dare un deciso input social ci ha pensato Manuel Mussari che, lavorando per la GOA7 League (con, tra gli altri, gli Youtubers Riccardo Dose, Dadda e Homyatol), non ha esitato a sposare il progetto Ogni partita, infatti, è stata trasmessa sul canale Twitch di Manuel Mussari e il riscontro social è stato ottimo. “L’idea primigenia risale a giugno prosegue Albergatorema, essendo la prima edizione, ho voluto proporlo in un periodo senza altri tornei individuando come fascia il periodo dal 9 al 12 luglio. Ho voluto limitare il numero a otto squadre, anche se in realtà mi sono arrivate una ventina di richieste, per non fare il passo più lungo della gamba. Le prime due sere sono state un bel banco di prova mentre giovedì, nell’ultima sera della fase a gironi, c’è stato un vero e proprio boom. Purtroppo, la tempesta di venerdì ci ha costretto allo stop ma, grazie all’incredibile lavoro dei ragazzi dell’Aurora, il centro è tornato perfettamente operativo e lunedì 22 luglio abbiamo ospitato le finali chiudendo in grande stile”. 

A vincere (un plauso ai nomi in gara è d’obbligo) è stato il team Sexamba che ha superato in finale 6-4 il Ludopeep Team, medaglia di bronzo per i Toros dopo il 9-4 su Agif Al Aviv; il premio al miglior giocatore (coppa e bottiglia Gin Catalyst) è andato ad Andrea Sottocasa. “Avendo proposto una quota d’ingresso particolarmente bassa non ho voluto mettere in palio un montepremi a soldi: i primi quattro classificati hanno quindi avuto diritto a dei buoni aperitivo per tutta la squadra presso, rispettivamente, Il Socrate Cafè, l’Enoteca Birreria Epicuro, la Pasticceria Maculan e la Pasticceria Gusto e Palato. Ogni serata, inoltre, è stata accompagnata dal ricco servizio risto-bar made-by-Aurora che ha contribuito al successo dell’evento”.

Regole particolari, dicevamo, che hanno a loro volta giocato un ruolo cruciale nel coinvolgere e appassionare gli spettatori. 7vs7, due tempi da 20’ ma… al fischio di inizio è un 2vs2 (i portieri più un giocatore di movimento): ogni minuto il suono di una tromba accompagna l’ingresso di un giocatore a testa per squadra finché, dopo cinque minuti, si arriva al canonico 7vs7. “Questo implica la presenza dei fondamentali del calcio come l’1vs1 o il 2vs2 commenta con entusiasmo Albergatore: sicuramente da un certo punto di vista aumenta la fatica, ma dall’altro non manca il divertimento. Il coinvolgimento diretto dei presenti? Oltre al dj set, al 18’ del primo tempo si arriva al lancio del dado. Uno spettatore si offriva: in base alla cifra che usciva si giocava in quel numero, ad esempio in 3vs3 o 5vs5, e se l’autore del lancio lo avesse indovinato avrebbe vinto una birra gratis. Inutile dire che c’è stato un assalto al dado (ride, ndr). Tra un tempo e l’altro, poi, c’erano gli shootout presidenziali: ogni squadra doveva nominare un presidente che batteva questa particolare tipologia di rigori. Parallelamente, poi, abbiamo indetto delle challenge tra gli spettatori, come il più classico crossbar challenge (su cinque tentativi da centrocampo bisognava prendere tre traverse, ndr), con in palio cinque euro. Il secondo tempo si apriva poi in stile pallanuoto, pallone al centro e tutti dalla linea di fondocampo, e ogni presidente poteva giocare una carta speciale pescata prima del match. Faccio alcuni esempi: per 2’ i gol potevano valere doppio o triplo, oppure si poteva giocare in 4vs3. Tutto ciò contribuisce all’imprevedibilità della partita che, di fatto, resta sempre aperta anche se una squadra è sopra di tre gol, e molte sfide sono state decise in questo modo. Autentico calcio spettacolo che è stato decisamente ben accolto dal pubblico”.

La Thunder League non finisce comunque qui e Albergatore chiude rilanciando la sfida: “I riscontri sono stati assolutamente positivi e la volontà è quella di crescere passo dopo passo. Non voglio limitare la Thunder League al periodo estivo, per cui la riproporrò in versione Winter e mi piacerebbe portarla anche in giornate singole, magari in occasione di qualche festività. A tal proposito abbiamo creato anche un merchandising legato alle stagioni, il logo stesso passa, ad esempio, dall’arancione estivo all’azzurro invernale. L’idea alla base che mi ha mosso è quella di rianimare il paese di Induno, riportare alla vita quello che era stato il magico “Tendone”, un posto sicuro dove ritrovarsi in compagnia, giocare, mangiare e bere qualcosa in compagnia. Ho tante altre idee in mente, ma la filosofia alla base resterà sempre quella: un passo alla volta, per crescere e divertirsi tutti insieme”.

TC

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