Quante volte si è detto che il Covid, al netto di tutte le problematiche e gli incubi che la Pandemia ha comportato, poteva essere anche opportunità di rinascita? O di nascita, in questo caso. Sì, perché proprio da lì è nata la meravigliosa idea chiamata Bodio Buguggiate Academy, una Scuola Calcio che ha iniziato con una manciata di bambini per trasformarsi nella solida realtà odierna con 150 tesserati e una filiera completa che non ha nulla da inviare ad altre realtà.

“Siamo nati quasi per scherzo – ricorda il fondatore e presidente Massimo Miglioli – da una chiacchierata tra me e Sebastiano Platania, quest’anno uscito dalla società per motivi personali. Io ho un patentino Uefa B e ho allenato in provincia per tantissimi anni, ma ritenevo fosse arrivato il momento di mettermi in proprio: siamo riusciti ad ottenere l’utilizzo del campo di Bodio e abbiamo dato il via al nostro progetto con un gruppettino di Pulcini”.

Da lì una crescita vertiginosa, rispettando però tutti i giusti e naturali step.
“È vero, siamo cresciuti in fretta nei numeri e a livello societario strutturandoci sempre al meglio. Quest’anno avremo anche una Juniores e ci siamo allargati accogliendo Davide Aimetti come direttore sportivo dell’agonistica, mentre Giuliano De Brasi si occuperà della non agonistica. Un enorme grazie va rivolto al lavoro, tra gli altri, di Michele Cortina, Pierpaolo Di Murro e Roberto Zanoletti: realtà come la nostra si basano sul volontariato e senza di loro o senza la passione dei genitori non potremmo fare molto. E così ci presentiamo alla vigilia della stagione 2024/25 con undici squadre potendo contare sul tre campi da gioco: Inarzo per tutta la Scuola Calcio fino agli Esordienti, Bodio, in condivisione con il Don Bosco, per i Giovanissimi e Buguggiate, su concessione del nuovo Buguggiate Caesar, dove giocheranno Allievi e Juniores”.

Oltre a questo, avete anche presentato il nuovo logo (nella foto a destra) che mantiene i colori sociali bianco-verde-nero. Il Bodio Buguggiate Academy sempre più realtà consolidata del territorio: si aspettava questo exploit?
“Non posso che essere orgoglioso di quello che abbiamo fatto. Era la prima volta che mi approcciavo ad un settore giovanile e in tre anni è nato qualcosa di incredibile al punto che, con la Juniores, c’è anche appena stato il passaggio societario da settore giovanile a Lega Nazionale Dilettanti. Prima Squadra? Al momento non è nei nostri programmi, ma i giovani che crescono con noi non sono certo abbandonati a loro stessi visto che abbiamo già accordi con altre realtà in cui mandarli una volta finita la trafila nel vivaio. A tal proposito ringrazio il presidente del Buguggiate Alessandro Monti che da quest’anno ci ospiterà: la maggior parte della nostra Juniores l’anno prossimo avrà la possibilità di giocare da loro. Poi, ovviamente, se ci saranno profili più adatti a categorie superiori tanto meglio. Un grande e doveroso grazie va anche al presidente del Don Bosco Franco Paolelli”.

Perché un genitore dovrebbe mandare suo figlio da voi?
“Perché qui trova ciò in altre realtà più grandi non trova: attenzione. Non dico che li trattiamo come figli, ma poco ci manca: personalmente conosco i nomi di tutti i ragazzi che fanno parte del Bodio Buguggiate Academy, la cui gestione è di stampo puramente famigliare. Il mio unico diktat è che tutti devono giocare. Non abbiamo squadre di prima o di seconda fascia: anche per le annate con tanti numeri, creiamo i gruppi non in base al talento ma a seconda delle esigenze dei ragazzi, delle disponibilità degli allenatori e degli orari. Questo forse va a influire sui risultati, ma la nostra vittoria è vederli divertire, giocare e crescere: se non giochi non cresci, e la certezza è che qui si gioca”.

Un augurio per la prossima stagione?
“In primis, lo ribadisco, divertirci tutti insieme. L’augurio è di veder miglioramenti importanti da un punto di vista tecnico; la tattica la lasciamo alla Juniores e ai più grandi. Tecnica, tecnica e ancora tecnica: è questa l’unica via che conosco per far crescere bambini e ragazzi a livello sportivo e umano. Se arriveremo a fine stagione vedendo tutti contenti allora sapremo di aver portato a termine un’altra grande annata. So bene che, crescendo, potrebbero aumentare le “problematiche”, ma ben vengano: starà a noi risolverle come abbiamo sempre fatto, con voglia, passione, determinazione e… il sorriso sulle labbra”.

Matteo Carraro

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui