Quando si diceva basta pareggi, ecco, il concetto andava però declinato in modalità decisamente meno letterale. Al “Breda” con l’Alcione, la Pro Patria infila infatti la terza sconfitta consecutiva in trasferta portando il fatturato on the road a 6 punti in 8 partite. Numeri incompatibili con la salvezza posta ad obiettivo. Soprattutto, la differenza vista ieri in campo va ben al di là del 2-0 finale. Da una parte una matricola abilissima nel capitalizzare le sole due occasioni create, con un piano gara chiarissimo, attaccanti che segnano e difensori che difendono. Dall’altra parte, beh, facciamo pure l’esatto contrario. In un contesto in cui l’analisi del post partita è derubricabile a già visto e sentito. Va da sé, pur mettendo nel conto la buona fede dei protagonisti.

Riccardo Colombo torna a rimarcare la supposta proprietà balsamica degli 0-0: “Dobbiamo fare un esame di coscienza e dare tutti di più. La classifica comincia a diventare brutta e deve scattare qualcosa in tutti noi, in primis da me. Magari anche un po’ di rabbia. Per non perdere così queste partite. Loro hanno fatto una gara difensiva e noi abbiamo regalato due gol. Rispetto ad altre partite a livello offensivo abbiamo fatto bene. Abbiamo sempre avuto noi in mano la gara. Ci manca cattiveria ed è diventata una cosa mentale. Ci manca lucidità. Rimangono delle scorie, ma questa partita ormai è andata. Bisogna partire dal presupposto di non prendere gol. Al massimo finisce 0-0”.

Nello specifico, l’Alcione (quarto reparto arretrato del Girone e squadra dalla spiccata attitudine difensiva), ha fatturato 13 punti più dei tigrotti pur con 6 sconfitte a fronte delle 5 bustocche. Ma (ovviamente), in forza di ben 9 successi e nonostante le “sole” 18 reti segnate (8° attacco del raggruppamento). Insomma, secondo l’ex Giovanni Cusatis vittoria e difesa possono stare serenamente nella stessa frase. Coniugando lo stile di gioco alla concretezza. E lasciando la ricerca di un format tecnico più propositivo a momenti migliori. Nel rispetto di principi carissimi ad Ivan Javorcic. Uno che il fagnanese conosce piuttosto bene.      

Vuoti di memoria

Detto che le due Magnum dello sponsor locale troneggianti in sala stampa inviterebbero ad alzare il gomito per dimenticare, Andrea Mallamo preferisce invece tenere tutto bene a mente: “Siamo qui ancora a parlare della stessa partita con una buona prestazione e gli altri che hanno vinto. Ambiente positivo ma c’è sempre il rammarico. L’importante è non perdere la fiducia. Abbiamo avuto l’occasione sullo 0-0. Avrebbe fatto la differenza. Dobbiamo per forza fare punti la prossima”. Cioè, domenica (ore 17.30) allo “Speroni” contro la Pro Vercelli. Confronto direttissimo (entrambe terzultime a 15 punti), da non bucare per nessuna ragione. In un dicembre che vedrà poi gli incroci tutti lombardi con Lumezzane (fuori), Pergolettese (casa) e Renate (ancora fuori). Scavallare i 20 punti entro la fine del 2024 deve necessariamente rappresentare un obiettivo minimo.  

Disagio Tour 2024/25   

Ma per fortuna che c’è la Triestina. Quantomeno l’ultima moneta, al momento, non è contendibile. Gli alabardati hanno rimediato con il Renate (0-1) la terza sconfitta consecutiva (dopo lo 0-0 con la Pro Patria), non vanno in gol da 360’, hanno segnato una sola rete nelle ultime 8 e arrancano a meno 3 dalla penultima e a 10 lunghezze dalla salvezza (11 stop in 16 giornate). Ma se l’Unione se la passa malissimo, anche le altre in coda non stanno tanto meglio. Già detto dei biancoblu, la Clodiense (3 punti nelle ultime 9) ha vinto solo con la Triestina, la Pro Vercelli ha perso 5 delle ultime 7, il Caldiero ha messo insieme un punto nelle ultime 4, mentre a quota 15 fa eccezione l’Arzignano con 11 punti nelle penultime 5. Prima dello 0-2 di ieri con il Novara.             

Come eravamo

Trattasi di classica. Consistente di 63 precedenti (dispari causa ritorno del 2019/20 saltato in forza del Covid), di cui 8 in Serie A e 2 in B. Cui sommare i 11 in Coppa Italia (l’ultimo il 18 agosto scorso con vittoria piemontese 4-5 ai rigori) e il primo confronto in assoluto datato 26 maggio 1927 (1-0 biancoblu nel Trofeo Città di Busto). Entrando nel dettaglio, nella storia degli incroci con la Pro Vercelli, 16 vittorie tigrotte, 21 pareggi e 26 successi bicciolani (12/11/8 a Busto). Per la cronaca, l’anno passato una vittoria interna per parte: 2-1 siglato due volte da Castelli e Petrella il 5 marzo scorso allo “Speroni”.

Giovanni Castiglioni
(foto Alcione Milano Official Facebook)

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