
Se la Varesina in Serie D rappresenta ormai un’istituzione nel panorama nazionale calcistico a livello dilettantistico, lo stesso discorso si può fare rapportandolo alla Juniores Nazionale, categoria in cui ormai i rossoblù sono veterani d’alta classifica di lungo corso. La nuova stagione targata Simone Moretti sta tenendo fede alle aspettative: dopo un avvio a livelli medio-alti, tre sconfitte consecutive hanno incrinato il percorso che è però prontamente tornato sugli standard abituali. Ad oggi, infatti, la Varesina si trova ad occupare un posto playoff e, per quanto visto, il -8 dalla vetta non è certo un gap impossibile da ricucire.
“Il bilancio è sostanzialmente positivo – concorda infatti mister Moretti – perché ho potuto toccare con mano una bella e importante crescita di tutti i ragazzi, soprattutto da un punto di vista mentale. Poi, ovvio, per essere pronti ad una Prima Squadra c’è bisogno di più tempo e i prossimi mesi saranno davvero determinante per capire di che pasta sono fatti. Anche a livello di risultati non posso lamentarmi: sono contento di quello che è stato il nostro percorso fin qui”.
È stato il cammino che ti immaginavi o hai incontrato difficoltà superiori rispetto a quelle che ti potevi aspettare?
“L’aspetto più difficile per quel che mi riguarda è stato il far prendere coscienza ai ragazzi di come le cose cambino a livello agonistico man mano che si sale. Ciò che eri abituato a fare negli Allievi non basta per una Juniores e questo step intermedio, ancora da ultimare e perfezionare, ha richiesto molto tempo per far sì che i ragazzi imparassero ad affrontare un agonismo diverso. Mi ci è voluta tanta pazienza e tanta energia per instradarli da questo punto di vista, ma ho a disposizione un gruppo che mi segue e cerca di fare ciò che chiedo al massimo delle proprie capacità. Posso quindi dire che se da una parte le mie aspettative sono state rispettate, dall’altra mi ci è voluto un pochino di più; nel complesso sono soddisfatto”.
Ti aspettavi un campionato del genere?
“La premessa da fare è che parliamo di un campionato viziato da un aspetto che influisce inevitabilmente sulle singole partite: ogni sabato non sai mai che squadra ti trovi di fronte, perché basta aggiungere un paio di elementi della Prima Squadra per stravolgere gli equilibri. In generale, comunque, ho trovato un campionato ben livellato: le prime cinque o sei squadre hanno un paio di giocatori che quando si accendono posso far la differenza, ma nel complesso non c’è una superpotenza. Anzi, se non affronti ogni partita nel modo giusto puoi perdere sia contro la prima sia contro l’ultima”.
In un contesto del genere dove collochi la tua Varesina?
“Parto col dire che si può sempre fare di più, ma voglio essere onesto e lucido nella mia disamina: rispetto agli avversari noi schieriamo in media dieci 2007, e questo nell’economia di una partita, e più in generale di un campionato, incide. Forse a livello di punti avremmo potuto averne duo o tre in più ma, a parte un paio di match affrontati in maniera blanda e persi giustamente, credo che la classifica sia veritiera: abbiamo portato a casa ciò che meritavamo”.
A livello personale, invece, come ti stai trovando in una realtà che fino all’estate ti era totalmente estranea?
“A livello professionale è ovvio che passare da una Prima Squadra ad una Juniores sia un passo indietro ma, per quanto sia stato difficile compierlo, ho già avuto modo di motivarlo. Una volta compiuto, però, mi sono gettato a capofitto in questa nuova avventura con tanto entusiasmo e devo dire che fin qui ho raccolto moltissime soddisfazioni. Parliamo di emozioni diverse da quelle cui ero abituato, perché inevitabilmente cambiano obiettivi e modalità per raggiungerli, ma continuo a trovare tanti stimoli per proseguire con sempre più determinazione”.
Chiudiamo con il consueto augurio: cosa ti aspetti per il girone di ritorno?
“Sicuramente la volontà primaria è quella di mantenere e migliorare lo standard di prestazioni agonistiche viste nell’ultimo mese e mezzo perché, dopo un buon inizio, eravamo incappati in una serie di giornate ben al di sotto delle nostre possibilità. Per quanto riguarda la classifica è ovvio che vorrei vincerle tutte: diciamo che l’obiettivo è quello di scendere in campo per avvicinarci il più possibile al traguardo. Vogliamo giocarci ogni partita fino in fondo perché uno sportivo gioca sempre per vincere; poi, a fine stagione, vedremo dove saremo arrivati”.
Matteo Carraro