
Se non ci fosse di mezzo il destino di almeno 4 club e delle relative città di elezione (Caldiero riammesso ma con l’elastico, Ravenna ripescato sulla sirena, Salò privata del calcio professionistico e Brescia rinato grazie al trasloco altrui), verrebbe da farsi una risata. Alla scadenza (24 giugno) della proroga per la presentazione dell’iscrizione alla Lega Pro 2025/26 l’ormai ex (!?) patron del Brescia Massimo Cellino ha presentato domanda per le Rondinelle.
La documentazione è priva di validità (non sono stati onorati al 6 giugno i versamenti di stipendi e contributi), e verrà rigettata dal prossimo Consiglio Federale (venerdì 27). Ma l’effetto sarà comunque dirimente con i bandi per riammissioni e ripescaggi rivoluzionati da una richiesta patacca. Quindi, una riammissione in meno (Caldiero) e un ripescaggio in più (Ravenna). La battaglia contro la FIGC continua. Per di più condotta (come riportato da BresciaOggi), da un letto dell’Ospedale di Cagliari dove Cellino si trova per un intervento videoguidato alla spina dorsale.
Qualunque siano le motivazioni della mossa celliniana resta l’assurdità di una normativa che (di fatto), permette a club non in regola e prossimi alla sparizione (era già occorso alla Spal), di decidere chi privilegiare nella propria sostituzione. Metterci mano sarebbe davvero il minimo.
Giovanni Castiglioni