È finita la stagione per la Cimberio Varese.
Un anno ricco di emozioni, colmo di gioie e dolori terminata, forse, ingiustamente per mano di Siena che si è dimostrata troppo superiore alla compagine biancorossa.
Questo, però, non cancella l’annata splendida della Cimberio, autrice di una stagione regolare da urlo culminata con il record di vittorie stagionali eguagliato; un anno che ha fatto sognare un’intera città che, si spera, possa essere solo l’inizio di un ciclo vincente che possa durare per tanti anni.
Come ogni fine anno è giunto anche il momento del classico pagellone: ecco i giudizi di VareseSport.

Dusan Sakota 8: l’uomo del destino. In stagione regolare ha alternato buone ed anonime prestazioni; il suo valore è venuto fuori quando i giochi si sono fatti seri, nei playoff, dove ha saputo regalare ai tifosi biancorossi grandissime giocate. Ancora abbiamo negli occhi il canestro dell’82-80 a 62/100 dalla fine in gara-6 con Siena. Tutti, dal primo all’ultimo, lo abbiamo preso come un segno del destino, il classico canestro che vale una stagione; così non è stato, e dalla goduria di aver espugnato il PalaEstra siamo passati alla rabbia di gara-7 espressa nelle sue proteste che gli faranno saltare le prime tre gare della prossima stagione quando, salvo sorprese, vestirà ancora la maglia biancorossa.
Adrian Banks 8,5: è vero, alcune delle gare più importanti le ha fallite; ma ragazzi, quando partiva con il suo scatto esplosivo non lo fermava nessuno! Per lunghi tratti della stagione è stato, offensivamente, un rebus oscuro che nessuna squadra avversaria ha saputo risolvere. Poi l’infortunio a fine anno e qualche acciacco ne hanno limitato il potenziale. Ma lui è senza dubbio stato una delle più belle sorprese stagionali.
Erik Rush 6: l’uomo del “vorrei ma non posso”; di impegno ne ha messo tantissimo e per questo lo abbiamo sempre esaltato. Poche volte, però, è riuscito ad esprimere cose positive complice anche uno scarso utilizzo da parte di Vitucci. Ciò nonostante, visto il biennale firmato quest’estate, l’anno prossimo avrà l’opportunità di rifarsi; noi siamo fiduciosi possa definitivamente esplodere.
Janar Talts 8: mai una parola fuori posto, mai una lamentela, mai un “mal di pancia”. Il solo superstite della stagione scorsa (che pur di rimanere a Varese si è ridotto lo stipendio del 10%) è il giocatore che tutti vorrebbero: generoso, umile e disponibile con tutti. La “competizione” con Dunston lo ha fatto crescere molto rispetto all’anno scorso e alla fine si è rivelata una vera e propria risorsa per la squadra dando sempre anche più rispetto a quanto ci si aspettasse. Già pronto per il prossimo campionato, ovviamente in maglia biancorossa!
Andrea De Nicolao 7,5: prezioso ed importante. Non è facile giocare nello stesso ruolo di Mike Green. Ma lui, oltre a garantire, a tratti, anche la qualità del numero 10 biancorosso ha saputo mettere sul parquet quella grinta e quel dinamismo che gli è valso il soprannome di “disturbatore”. Il futuro lo vede ancora legato a Varese, la giusta piazza dove un classe ’91 può ancora crescere e migliorare.
Mike Green 9: croce e delizia, è vero; ma che delizia! Vitucci lo mette nei panni di regista puro e lui risponde con una stagione assolutamente splendida dove riesce quasi sempre ad essere fondamentale se non con punti, in favore dei suoi compagni. L’ultimo a mollare in tutte le partite; anche nella sciagurata sconfitta in gara-7 con Siena. Rimarrà? Sicuramente ha già avuto modo di confrontarsi con la società; lui ha fatto le sue richieste. Ora la palla è nelle mani di Vescovi&Co. che decideranno il da farsi; senza dubbio uno come lui è difficile da trovare in giro.
Bruno Cerella 7,5: ha avuto pochissimo tempo a disposizione per via dell’infortunio ai legamenti che lo ha tenuto lontano dal parquet per moltissimi mesi. Rientrato al ritorno con Biella (da brividi la standing ovation che il pubblico del PalaWhirlpool gli ha riservato), pian pianino ha saputo mettere in mostra la sua esplosività, in particolare in difesa, diventando un vero e proprio beniamino della folla. L’anno prossimo vestirà ancora la maglia della Cimberio, ma dalla prima giornata di campionato; e allora sì che vedremo il suo reale potenziale.
Ebi Ere 8: come Banks, è stato prezioso in particolare all’inizio dell’anno. Poi si è infortunato perdendo parte della sua precisione e della sua pericolosità. Nonostante le percentuali basse al tiro nell’ultima parte di stagione, da vero capitano ha guidato i suoi compagni con carisma e volontà fino ai playoff, dove è riuscito a sfornare anche preziose prestazioni nonostante il suo avversario fosse un certo David Moss. Esattamente come Banks, il suo futuro è incerto.
Achille Polonara 7,5: stesso discorso fatto per De Nicolao. Potenzialmente fenomenale (eletto per il secondo anno consecutivo miglior Under 22 del campionato), ma quando si hanno di fronte campioni del genere si fa fatica ad imporsi. “PolonAir”, però, a tratti ci è riuscito risultando una pedina fondamentale per il gioco di Vitucci che lo stesso coach veneziano potrà sfruttare anche il prossimo anno. Come per “DeNik” Varese è la piazza giusta che possa consacrarlo.
Bryant Dunston 10: il protagonista indiscusso; quando è arrivato a Varese il più dei tifosi, probabilmente, non ne aveva mai sentito parlare. Lui, però, ha cominciato ben presto a farsi ammirare e conoscere dal pubblico della Città Giardino, sfoderando, gara dopo gara, prestazioni di un livello altissimo che lo hanno celebrato come secondo miglior giocatore del campionato alle spalle del “prossimo” NBA Datome. Non sarà più possibile vederlo con la maglia biancorossa; il suo futuro è in una squadra di alta Eurolega o, addirittura, di NBA. E se solo fosse stato disponibile in gara-7 contro Siena, probabilmente, il finale sarebbe stato diverso. Con i se e con i ma, però, non si fa la storia. Per cui bisogna ringraziare il centro newyorkese per come ha saputo imporsi, in breve tempo, in un campionato a lui sconosciuto come quello italiano ma, soprattutto, per come ha onorato la maglia di Varese ogni singolo minuto giocato. È stato un onore Bryant…
Dejan Ivanov 6,5: arrivato come aiuto per i playoff, il bulgaro disputa poche gare facendo sentire la sua potenza in poche occasioni. Normale non riuscire ad apprendere meccanismi che il resto dei compagni avevano impressi nella testa da ottobre. Lui però ci mette impegno e carica agonistica dando il massimo in campo e facendo sentire il suo sostegno ai compagni anche quando Vitucci lo relega in panchina.
Francesco Vitucci & staff 10: ogni grande allenatore dispone di grandi giocatori; ma se poi questi non si sanno dirigere bene, allora è difficile far valere le proprie doti. Questo è il grande merito di Frank e del suo staff; prima che ottimo coach, persona deliziosa che ha sempre avuto fin da subito in mente il suo obiettivo. Siederà sulla panchina di Varese anche il prossimo anno, questa è la sua volontà; non sarà facile ripetere l’impresa di questa stagione, ma siamo convinti che sotto le direttive del vate di Venezia, ogni sogno sia realizzabile. WE BELIEVE!

MG