Pina: Ciao Gina.
Gina: Ciao Pina. Dobbiamo tenerci l’Abete!
Pina: io di posto non ne ho. Sul balcone mi stanno a mala pena i gerani.
Gina: oh Pina, ma quand’è che ti decidi a mangiare sto benedetto pesce per aumentare il fosforo che ti spolvera il cervello? Hanno rieletto Giancarlo Abete alla presidenza della FIGC.
Pina: oh oh! Beata gioventù! Abete capo del calcio, Petrucci capo del basket. L’Italia dei giovani trionfa! Che pena…
Gina: anche te con sta storia dei giovani. Non è che dobbiamo metterci nelle mani dei giovani in quanto tali. Prima della carta d’identità conta la competenza.
Pina: magari fosse questa la regola!
Gina: te ghe resun Pina! Ma tanto per farti capire che non voglio i giovani a prescindere anche perché siamo il Paese di Pulcinella ti faccio una domanda alla quale non devi rispondere perché mi basta il pensiero: chi ha preso il posto dell’ex primario di chirurgia 1 dell’Ospedale di Circolo?
Pina: mi vien su la peperonata! Cambiamo discorso. Ogni volta che quattro idioti abbaiano insultando un giocatore di colore la nostra italietta mette in mostra il peggio di se rispolverando i pistolotti del razzismo e della mancanza di cultura. Manco fossimo il Paese del Ku Klux Klan!
Gina: eh però non sono mica solo quattro gli idioti.
Pina: a Busto non erano molti di più ed è venuto giù il mondo. Ogni domenica negli stadi di serie A e B sono centinaia per non dire di più e dimmi un po’, quante partite hanno fermato?
Gina: quindi?
Pina: quindi facciamo in modo che il buon Boateng si trovi faccia a faccia, uno alla volta, con i suoi “diversamente fans” di Busto. Sono certa che per addomesticare gli istinti dei dementi l’incontro ravvicinato sarebbe più che sufficiente.
Gina: spara il desiderio che ti vedo negli occhi e nel cuore.
Pina: al più presto una partita amichevole Pro Patria-Milan al mattino. Sugli spalti gli studenti di tutte le scuole di Busto. Ripresa televisiva con DVD da regalare alle Istituzioni e alla Federcalcio. Sarebbe l’inizio di una semina che tra un paio di generazioni potrà dare i suoi frutti.
Gina: io a te ti voterei! Ti voterei e romperei le scatole per farti votare! Solo una cosa. Tra quelli che non vedono l’ora che arrivi il sabato o la domenica per vomitare insulti e massacrarsi di botte di giovani ce n’è un bel po’.
Pina: primo, i capi branco non sono giovani per niente. Secondo, anche il mio cane (citazione cara a Riky Sogliano) sa benissimo che nei dintorni e all’interno di uno stadio per male che ti possa andare ti prendi un DASPO. Provvedimento che vale solo per gli stadi e quindi, c’è sempre la seconda opzione: i palazzetti. Sai cosa ti dico, non dire che siamo il Paese di Pulcinella altrimenti prima o poi qualche maschera ti querela e con ragione.
Gina: cià, dimmi qualcosa di bello.
Pina: w la Cimberio!
Gina: eh brava! Proprio nella settimana dopo la prima sconfitta casalinga.
Pina: e chissenefrega! Vivaddio! Sta squadra sta facendo un campionato che…neanche il mio cane se lo sarebbe mai immaginato. C’è il palazzetto pieno e alla fine di ogni partita è una festa comunque vada. Abbiamo fatto un figurone di fronte a squadre con un budget che possiamo solo sognare per l’eternità. Domenica scorsa abbiamo perso? Complimenti a Venezia e avanti il prossimo. Ellamiseria! Godiamoci quel poco di buono che sto mondo di poveretti sa mettere insieme! Con quello che sta succedendo e quello che ci aspetta visto liste e candidature, mò sta a vedere che bisogna incaponirsi perché la Cimberio ha perso 2 partite da agosto ad oggi!
Gina: quando parti con sti crescendo mi sembri il Ravel che suona il Bolero! E chi ti ferma! Io ti voto! Metti su il partito della salamella con le cipolle e io ti voto!
Pina: guarda Gina, guardami e ascoltami bene: se un giorno dovessi vedermi in una lista qualsiasi, anche quella dei chierichetti, vieni a cercarmi di notte, entra in camera mia mentre dormo e soffocami con un cuscino!
Gina: eh ma allora come facciamo a cambiare le cose se non ci impegniamo in prima persona?
Pina: facendo ognuno di noi il proprio dovere con coscienza e non con il culo sullo scranno del centro di qui e del centro di là, leccando a destra e a manca, storditi dal proprio tornaconto!
Gina: io mi impegno da una vita ma sono arrivata ad avere i capelli bianchi a suon si sberloni e pugni nello stomaco. E rispetto a tanti sono una privilegiata! Ho una bella famiglia, abbiamo una casa, non ci manca niente.
Pina: eh, discutiamo, ci incavoliamo, ci mangiamo il fegato e poi, poi arriviamo al solito punto e a capo. E d’altronde noi terreni cos’altro possiamo fare?
Gina: preparare un bel po’ di digestivo per digerire tutte le bassezze che stiamo vedendo e sentendo nella corsa al cadreghino. Dalla più alta carica dello Stato al segretario dell’ultimo Comune la considerazione per il bene comune è un optional.
Pina: cià, tiro su fagotti e fagottini e vado a casa a farmi una bella dormita. Quasi quasi mi faccio un bel bicchiere di rosso che aiuta.
Gina: idem. Certo che anche te! Mi tiri in ballo anche il Ku Klux Klan. Mo’ sta a vedere che stanotte me lo sogno.
Pina: ma va là! Te lo ricordi o no cosa cantava il Celentano cinquant’anni fa? “I giornali esagerano sempre…un po’…”. Fai na cosa, bevi anche tu una bella tazza e buonanotte ai suonatori! Basìn Gina.
Gina: cin cin…ops! Basin Pina.
Pina&Gina