Tutto è pronto per il match di domenica tra la Cimberio Varese e la Sutor Montegranaro, gara preziosa per la stagione della compagine biancorossa che deve e vuole ritrovare una vittoria che manca ormai dal colpo esterno in casa di Venezia.
“È stata una settimana di buon lavoro da parte nostra -afferma Stefano Bizzozi in conferenza stampa-. I ragazzi si sono impegnati mostrando buoni progressi sul piano del gioco e nelle determinate situazioni che potremmo incontrare nel corso del match. Tutto questo nonostante le ‘defezioni’ di Clark, al quale auguro le migliori felicitazioni per la nascita del figlio, e di Mei, al quale, invece, faccio le condoglianze per la perdita del nonno. Arriva al PalaWhirlpool una squadra ostica che in questa stagione, nonostante le difficoltà, ha saputo stupire più volte trovando la vittoria anche quando nettamente sfavorita. Dovremo prendere Montegranaro con le molle anche perché è un team allenato da una delle figure più importanti non solo del basket italiano, ma anche della mia personale carriera: Carlo Recalcati. Ho avuto l’onore di lavorare al suo fianco con la Nazionale maggiore e sempre grazie a lui ho avuto modo di fare una bellissima esperienza come allenatore delle squadre azzurre giovanili. Vi lascio solo immaginare la stima e l’amicizia che mi legano a lui”.
“La sconfitta di Brindisi -prosegue-? La soddisfazione di essere alla guida della Pallacanestro Varese, non è di certo legato al risultato subìto in Puglia. L’Enel ha giocato ad un livello che noi non siamo stati in grado di mantenere. Personalmente l’ho già cancellata e ora mi aspetto che i giocatori facciano gruppo, che si compattino e che, invece di fermarsi ai propri limiti, si mettano in gioco sfidando prima di tutto loro stessi. Dobbiamo aiutarci mostrando determinazione anche di fronte a montagne insormontabili. Sento che la squadra mi sta seguendo e spero che questo il nostro pubblico lo possa percepire già domenica”.
Esordio da headcoach al PalaWhirlpool.
“Credo proprio che l’emozione che proverò non solo sarà immensa, ma sarà anche bella. Per noi che facciamo questa professione si tratta di una vera e propria droga, un qualcosa della quale non puoi fare a meno. Il desiderio e la speranza è che poi tutto si trasformi in positività e in sorrisi, magari con una vittoria”.
Ci aspetteremo una Cimberio all’arrembaggio fin da subito?
“Non credo. Penso piuttosto che dovremo scendere in campo pensando di giocarcela per tutti e i 40 minuti. Dobbiamo essere una squadra umile che sia in grado di guardare sia in avanti che indietro. Essere umili non significa essere remissivi, tutt’altro. Dobbiamo guadagnarci le cose con il sudore, la lotta e la fatica, trasformando la rabbia in determinazione. Nemmeno il giocatore più tecnico del mondo riuscirebbe ad essere decisivo senza la giusta ‘cattiveria’ dal punto di vista agonistico”.

Marco Gandini