Venti giorni al raduno e un solo giocatore mancante per completare il roster che inizierà a lavorare agli ordini di coach Caja a partire dal ritiro in programma a Chiavenna per il periodo 18-26 agosto. C’è però una novità: se inizialmente Coldebella pareva orientato a cercare un’ala piccola per mantenere Okoye da ala grande, negli ultimi giorni la dirigenza biancorossa ha invece cambiato rotta.

La duttilità e la versatilità del roster costruito fino ad ora ha permesso di ampliare il raggio d’azione per quanto riguarda la ricerca dell’ultimo tassello. Okoye, infatti, può giocare sia da tre sia da quattro, così come la sua riserva Ferrero. Per questo motivo Caja e Coldebella hanno valutato anche il mercato delle ali forti ed il nome è infine uscito da questa lista.

L’ultimo giocatore – in ordine cronologico – a sposare il progetto biancorosso doveva, per forza di cose, essere munito di passaporto comunitario (o assimilabile) e doveva inoltre garantire qualità offensive di spicco per potersi completare con i suoi futuri compagni di squadra. Tramutata la possibilità di rinnovare Eyenga, che si è accasato in Spagna, il club di Piazza Monte Grappa ha valutato un cambio di strategie.

Assicurarsi un quattro permette di far tornare Okoye nel suo ruolo naturale ed avere dunque, da ala piccola, un giocatore come Stan che garantisce energia, atletismo e – se dovesse confermare le percentuali della stagione passata – anche un buon tiro dall’arco. A questo punto l’ala forte designata per giocare al suo fianco deve inserirsi tra le caratteristiche del giocatore di origine nigeriana e quelle di Cain.

Ecco perché potrebbe arriverà un giocatore capace di attaccare frontalmente e dal palleggio. Okoye può aspettare uno scarico sull’arco o rendersi utile con i tagli backdoor, Cain è un centro mobile che ha in più buone doti spalle a canestro. Il quattro cercato deve saper rompere le difese e garantire una doppia dimensione, con capacità di fornire giocate estemporanee.

Coach Caja ha confermato il nome trapelato in questi giorni: Damian Hollis – visto in Italia a Biella, Cantù e Brescia – ha grandi qualità offensive dal palleggio, da fuori e all’occorrenza anche in post. Da lavorare con attenzione principalmente sulla sua attitudine, ritenuta il vero motivo del fallimento della sua esperienza canturina, e sulla sua capacità di sacrificio in fase difensiva. Ma, se Caja dovesse riuscire a inquadrarlo, l’ex Cantù potrebbe essere il pezzo perfetto per completare il puzzle.

Filippo Antonelli