Il segreto di una grande squadra sta nelle persone ancor prima di chi va in campo, ma a fare la vera differenza è anche l’attività di coloro che stanno fuori dal rettangolo verde. Lavoratori silenziosi che non appaiono, ma che risultano essere fondamentali nelle dinamiche di uno spogliatoio, di una squadra, di un gruppo. 

Giandomenico Francione (nella foto a sinistra con Katia Ferrario, Claudio Vincenzi e Andrea Bottarelli) è tutto questo e molto di più per il Città di Varese femminile. Classe ’77, formalmente sarebbe il Team Manager, ma di fatto è un autentico tuttofare che, insieme a Claudio Vincenzi, anima l’ambiente biancorosso. “Diciamo che sono qui per portare avanti un percorso iniziato ormai parecchi anni fa – commenta con un sorriso Francione –: dal Ceresium Bisustum abbiamo deciso di imbarcarci in quest’avventura e, con il senno di poi, posso dire che la scelta è stata giusta per mille motivi”.

Ne elenchiamo qualcuno?
“Senza troppi giri di parole, a Porto Ceresio avremmo rischiato di essere schiattati all’interno del panorama sportivo che andava formandosi. Il nome Varese, senza nulla togliere al nostro amato Cerbis, ha un prestigio maggiore e geograficamente occupa una posizione più funzionale. Poi, ammettiamolo, ognuno di noi ha sempre nutrito un certo amore per il Varese: ho ancora a casa i vecchi abbonamenti della Serie C ai tempi di Beretta in cui, tra l’altro, ogni tanto la squadra veniva ad allenarsi proprio a Porto Ceresio”.

Passione del calcio che c’è da sempre e che ti ha portato a formarti come dirigente: come ti sei avvicinato al calcio femminile?
“In maniera del tutto casuale. Dopo la mia esperienza da giocatore nel CSI sono stato per breve tempo presidente di una squadra per poi entrare più o meno a trent’anni nel mondo Ceresium, all’epoca in Prima Categoria, diventandone uno dei più giovani presidenti di sempre. Da lì sono poi passato al ruolo di consigliere finché è nato il movimento femminile: visto che mancavano dei dirigenti accompagnatori per seguire la squadra, qualcuno che spendesse la domenica per trasferte anche abbastanza impegnative, io e Claudio ci siamo messi in gioco e da lì non ce ne siamo più andati. Credo che in primis il segreto sia la passione: seguendo quella non senti il peso di ciò che fai”.

Perché il calcio femminile?
“Me lo sono chiesto anche io. Essendo un gioco meno fisico, dal punto di vista tecnico è più divertente: le partite hanno meno interruzioni e, per certi versi, sono più dinamiche. Poi, ora che ci sono dentro non posso abbandonare questo gruppo. È come seguire una storia: non puoi tirarti fuori perché ne fai parte, ne sei orgoglioso e vuoi sapere come andrà a finire”.

Assist perfetto: come andrà a finire?
“Non posso saperlo, ma posso garantire che a livello dirigenziale non abbiamo perso entusiasmo; anzi, ne abbiamo sempre di più e vogliamo mantenere costante questa progressione per affermarci nella parte alta della classifica. Il gruppo è giovane e ha ampi margini di miglioramento: mi auguro che entro un paio d’anni si possa puntare almeno ad una Serie C perché stare in una categoria impegnativa come l’Eccellenza è davvero difficile e se non ti poni obiettivi rischi di essere risucchiato verso il basso”.

Gli stimoli sono ciò che stanno mancando nelle ultime partite? Dopo la vittoria sul Lecco sono arrivate due sconfitte e un pareggio…
“L’Eccellenza è un campionato strano, il cui formato non fa certo impazzire nessuno: la prima va in Serie C e basta, alle altre non resta nemmeno la “consolazione” dei playoff. Può darsi che nelle ultime partite abbiamo staccato un po’ la spina, ma non è facile trovare stimoli se la classifica non te li impone”.

Al netto di questo la stagione resta assolutamente positiva.
“Direi proprio di sì, anche se me l’aspettavo. Io, a differenza di Claudio (ride, ndr), ero tra i più positivi: l’ossatura del gruppo era buona e abbiamo aggiunto i tasselli giusti. Nel corso della stagione abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti e per questo dico che dall’anno prossimo è giusto alzare l’asticella per provare a stare nella parte alta della classifica”.

Prima però c’è da chiudere il campionato: cosa ti aspetti dalle ultime tre?
“Domenica con il CUS Bicocca sarà imperativo vincere anche per portare entusiasmo in vista di due avversari formidabili come Doverese e Crema: sarà fondamentale chiudere la stagione in crescendo anche per arrivare carichi all’inizio della prossima”.

Matteo Carraro
Foto Città di Varese

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui