Il Varese ha semplicemente fatto il suo”. Sembra quasi essere questo il pensiero del popolo biancorosso all’indomani della vittoria per 1-0 sul campo del Derthona, un successo arrivato al termine di un match a due facce in cui il Varese, dopo aver dominato il primo tempo, ha sofferto anche troppo nella ripresa rischiando di subire un’altra beffa simil PDHAE.

L’1-0 di ieri soddisfa sì i tifosi e vale un prezioso terzo posto in classifica (vietato abbassare la guardia, visto che il sesto posto dista appena due punti), ma al tempo stesso alimenta la sempreverde corrente dei “ma” e dei “se” per ciò che avrebbe potuto essere il campionato biancorosso. Un campionato che, comunque, potrebbe veder il Varese superare il proprio record di punti nella storia recente (nell’anno dei playoff furono 63) vista l’attuale quota 60 (con ancora quattro partite al termine). Tuttavia si sa che senza qualcosa di concreto fra le mani i numeri servono a poco: chiunque avrebbe preferito vincere il campionato con 62 punti e la certezza della Serie C piuttosto che arrivare (magari) a 72 per “accontentarsi” dei playoff “fini a sé stessi”.

Ci sta, fa parte del gioco. E i pochi commenti online lo certificano, a cominciare da quello di Andrea Catella che non nasconde una “sana rosicata” nei confronti dei rivali di sempre: “Sinceramente faccio un po’ fatica ad esaltarmi oggi sapendo che i comaschi l’anno prossimo sono quasi a San Siro e noi ancora con la Fezzanese… però vincere è sempre meglio che perdere”.

Giovanni Forni è dello stesso avviso: “Anche oggi buOna vittoria, peccato per non esser riusciti a trovare continuità nel momento cruciale del campionato, e così anche il prossimo anno campetti da oratorio…”. Francesco Broggini prova invece a definire un nuovo (difficile) obiettivo: “Bene così… si punti al secondo posto per poi pensare a vincere il prossimo campionato…”.

A mettere tutti d’accordo non può che essere il commento di Rosa Maria Bellifemine: “Sempre forza Varese”. Un grido unanime, con l’augurio che possa levarsi presto sempre più alto nel cielo e, soprattutto, in categorie più consone ai biancorossi.

Matteo Carraro

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