L’inusuale domenica social dei tifosi biancorossi (che si ripeterà domenica prossima) è caratterizzata da una freddezza che ben si sposa con l’abbassamento delle temperature registrato nel weekend. Chiaramente lo 0-0 a Sarzana di un Varese reduce da due grandi vittorie (contro squadre d’alta classifica come RG Ticino e Albenga) non può soddisfare la tifoseria, anche perché per alcuni tratti del match è stata la Fezzanese a condurre le danze sfiorando a più riprese il vantaggio.

Il pareggio a reti bianche in terra ligure sa di altra occasione sprecata. Non tanto per recuperare l’Alcione, solo i più ottimisti continuano a credere nel miracolo, quanto per dimostrare ancora una volta che questa squadra può ambire a determinati obiettivi. Il responso del campo è che, al netto di una prestazione comunque grintosa, il Varese non è pronto. Sentenza che arriva, ad esempio, da Marco Giovanni Battista Guarnotta: “Semplicemente non può vincere il campionato chi alterna ottime prestazioni ad altre insufficienti“.

Bicchiere mezzo pieno per Enrico Bellorini: “Non una gran prestazione, rimasti pure in 10 e fuori casa… il pareggio è buono. Tanto ormai l’obiettivo può essere solo fare un buon campionato e finirlo nella parte alta della classifica“. Andrea Catella aggiunge: “Solito Varese in formato trasferta che perde o pareggia (Albenga è stata l’eccezione). Ogni volta cambiano i fattori ma la sostanza è sempre quella… in casa avremmo vinto a mani basse il girone“.

A Marco Tigros spetta invece la parentesi del rimpianto perché, a ragion veduta, anche il Varese ha avuto le chance per vincere la partita: “Alla fine pareggio sofferto, ma la più grande occasione l’abbiamo avuta noi… e se entrava la si portava a casa“. Se nessuno segna, però, lo 0-0 è inevitabile e la logica conseguenza ad un risultato de genere è una tifoseria decisamente fredda che non offre ulteriori spunti di riflessione. Il Varese è questo: in crescita, con mille pregi e mille difetti, ma non è ancora pronto. Prendere o lasciare.

Matteo Carraro

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