La vittoria sulla Vanoli Cremona ha dato una bella spinta alla Pallacanestro Varese che ora si prepara alla trasferta di Leiden, in FIBA Europe Cup.

Dopo 6 anni i biancorossi sono riusciti a sbancare nuovamente il PalaRadi, con una prestazione che ha messo in luce l’importanza del nuovo asse play-pivot biancorosso, Mannion – Spencer, che con le loro giocate non solo hanno permesso alla OJM di conquistare due punti fondamentali, soprattutto in ottica salvezza, ma hanno anche regalato un felice compleanno al Responsabile Scouting biancorosso, Matteo Jemoli, che ieri ha compiuto 35 anni.

Matteo, intanto auguri. Direi che la squadra le ha fatto un bel regalo…
“Sì, decisamente. Se non sbaglio anche lo scorso anno al mio compleanno o intorno alla data, battemmo Brescia in casa, quindi diciamo che i ragazzi mi stanno dando soddisfazioni negli ultimi anni e festeggiare con una vittoria è ancora più bello. A parte tutto (ride, ndr), è stata una bella vittoria per com’è arrivata. In partite punto a punto può sempre succedere di tutto, però siamo stati bravi, prima ad andare avanti e poi a reggere il loro ritorno. Nel finale poi Nico ha fatto delle cose straordinarie che ci hanno portato alla vittoria anche se il merito, davvero, va diviso tra tutti, perchè hanno fatto una grande partita. E’ stata una bella vittoria di squadra e di club: l’aver vinto con un così grosso seguito da parte dei nostri tifosi è stato ancor più importante”.

Pensa che l’aver vinto la lotta a rimbalzo sia stata la chiave del match? Quanto ha aiutato la squadra aver sfidato realtà come Venezia, Virtus e Chemnitz per fare poi una prova così importante sotto le plance a Cremona?
“Certamente è stata una delle chiavi più importanti. Sappiamo che dobbiamo migliorare in questo fondamentale, perchè è molto importante. Se fai delle ottime difese come stiamo facendo nelle ultime partite, dove abbiamo alzato sensibilmente il livello, ma poi non concretizzi il lavoro fatto non prendendo il rimbalzo, non va bene. L’ingresso di Skylar ci sta aiutando molto sotto questo punto di vista ma anche i rimbalzi degli esterni sono molto importanti, soprattutto sui rimbalzi lunghi. Il lavoro a rimbalzo è sempre un lavoro di squadra e mai attribuibile ad un singolo. Ci stiamo lavorando e speriamo possa dare sempre più frutti anche nelle prossime partite”.

Altra faccia della medaglia, però, è la difficoltà nell’affrontare gli 1vs1 in miss match sotto canestro, tornata a palesarsi a Cremona. Come si può superare questa situazione di difficoltà?
“Dobbiamo cercare di lavorare più forte in difesa sul passatore, non facendo arrivare con semplicità la palla in post. Poi sappiamo che per caratteristiche in quelle situazioni possiamo soffrire, però se riusciramo a fare un lavoro più intenso sul perimetro, anche il numero di palloni che poi arrivano sotto ai lunghi avversari diminuisce sensibilmente”.

Da qualche partita è evidente come spesso capiti che in fase d’impostazione la palla non la porti Mannion, ma la riceva solo nella metà campo avversaria. Come mai?
“In verità è una cosa che facciamo da diverso tempo. Chi prende rimbalzo o riceve la prima apertura può portare su palla senza perdere tempo a cercare un determinato giocatore, cosa che ci rallenterebbe nella transizione”.

Come sta Okeke e quale sarà il suo percorso da qui in avanti?
“Sta facendo delle terapie per riprendersi dalla scavigliata della partita con Gallarate. Tra qualche settimana sarà pienamente a posto, poi a febbraio avrà parecchio tempo per allenarsi, stante la pausa per la Coppa Italia, quindi vedremo come recupererà e se sarà necessario fargli giocare ancora qualche partita con la B o meno”.

Per quanto riguarda la situazione di Young invece?
“Ci sono ancora un paio di giorni di tempo prima che scada il suo contratto. Stiamo valutando e intanto ci stiamo anche guardando intorno, è chiaro che non è semplice trovare un proflio ideale in questo momento della stagione ma se si dovesse presentare l’opportunità saremo pronti a coglierla”.

Nel caso in cui non riusciste a trovare nessuno potreste rimanere anche così?
“E’ un’ipotesi, come tutte quelle che stiamo vagliando per trovare il giocatore giusto per noi”.

Andando invece sulla gara di Leiden di domani, che partita si aspetta?
“Sicuramente non sarà una partita semplice. Loro sono una squadra molto fisica che ha già dimostrato le proprie qualità qui a Varese. Sono convinto, però, che se noi sapremo interpretare al meglio il match, portandolo sui nostri ritmi, potremo metterli in grande difficoltà”.

Alessandro Burin

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