
Quella di ieri sera è stata solo l’ultima perla di una stagione davvero strabiliante di Andrea Calzavara con la maglia della Valtur Brindisi in A2. Il talento cresciuto nel vivaio della Pallacanestro Varese ha messo a segno una prova da 26 punti e 7 rimbalzi contro la Libertas Livorno che ha guidato i suoi compagni alla vittoria per 69-77.
Come dicevamo, però, questo è solo l’ultimo gioiello di una stagione che si sta sviluppando come quella della consacrazione vera e propria per Andrea ed i numeri sono lì a dimostrarlo: 11 punti, 3.4 rimbalzi e 2.6 assist di media ma non solo, perché a questi va aggiunta la grandissima crescita da un punto di vista della leadership e del carisma in un gruppo infarcito di ottimi giocatori.
Merito, questo, del lavoro di un coach esperto e navigato come Piero Bucchi che sta riuscendo a tirare fuori il meglio da Calzavara che, arrivato come riserva italiana del play titolare americano, si è preso minuti e spazio a suon di prestazioni.
La crescita è sempre più continua e lampante che se dovesse continuare fino alla fine dell’anno, come gli auguriamo, non potrebbe fare altro che accendere i riflettori anche delle squadre di Serie A1 su di lui, in un mercato come quello italiano, avaro di talenti. Calzavara è legato da un triennale a Brindisi e difficilmente lascerebbe un posto nel quale sa trovando la sua fioritura, a livello di carriera, più importante, però è chiaro che se una lega sopra dovesse chiamare, rinunciarci sarebbe alquanto difficile. Ed allora chissà che non possa magari essere proprio la Pallacanestro Varese a fare un pensiero su un ragazzo del territorio da riportare a casa e far giocare sul parquet di Masnago, in ossequio a quel progetto, che è però spesso quasi sempre solo una speranza, di vedere ragazzi con senso di appartenenza al mondo biancorosso, in campo con quella maglia.
Chissà, intanto a Calzavara vanno solo i complimenti per quanto sta facendo ed un grande in bocca al lupo per gli ultimi mesi della stagione che lo sta consacrando a livello senior e che dà lustro a tutta la provincia varesina, anche se a tanti, tantissimi e forse (colpevolmente per chi se l’è lasciato scappare) troppi, chilometri di distanza.
Alessandro Burin