Quattro punti nelle ultime sei partite a fronte dei sei punti nelle prime due giornate di campionato. Il declino del Città di Varese è evidente ma, al netto dei risultati, preoccupa più che altro l’atteggiamento timoroso dei biancorosso. Il pubblico non è contento, oggi si è visto e si è soprattutto sentito: dai giocatori a mister Rossi, tutti finiscono sul banco degli imputati.

L’1-1 contro l’Asti (terzo pareggio consecutivo al “Franco Ossola”) ha lasciato ben più dell’amaro in bocca, ed è proprio Ezio Rossi a cercare di dare un senso al match concluso da poco: “Capisco la delusione del pubblico, ma la prestazione c’è stata: i ragazzi hanno messo in campo tutto quello che avevano e il primo a non essere contento del risultato sono io. Peccato perché la partita l’abbiamo fatto noi e avremmo meritato il bottino pieno“.

Un Varese timido nel primo tempo è stato sostituito da una squadra più motivata nella ripresa, ma che non è comunque stata in grado di arrivare a segnare il gol vittoria. Cosa è mancato? Ci è mancata la finalizzazione nelle palle gol che abbiamo creato – spiega Rossi -. In questa categoria poche partite si risolvono con più gol di scarto, dovevamo vincerla 2-1, ma al momento ci manca la capacità di concretizzare al massimo il gioco che facciamo. Siamo riusciti a fare quello che avevamo provato; forse dovevamo essere più precisi nei cross, ma non posso recriminare nulla alla squadra“.

Sulla gestione dei cambi, forse troppo tardivi, Rossi commenta così: “Quello che potevo fare per vincere la partita l’ho fatto. Io vedo questi ragazzi ogni giorno in allenamento e, dal mio punto di vista, non potevo fare altrimenti. Finché c’è stato in campo Cantatore eravamo padroni del campo e facevamo bene, poi ho dovuto far rifiatare sia lui sia Mamah. Forse potevo inserire Piraccini ma mi dispiaceva togliere Disabato perché lui ha la giocata per risolvere le partite; D’Orazio mi dà fisicità sulle palle inattive ed è insostituibile da quel punto di vista”.

L’Asti, come altre squadre viste in stagione al “Franco Ossola”, ha fatto la sua partita attendista, maliziosa e, per certi versi, provocatoria. Il peccato del Varese è stato quello di aver abboccato al gioco degli avversari e Rossi ne è ben consapevole: “Loro ci continuavano a provocare e il nostro merito è stato quello di non cadere in pieno nelle loro provocazioni, altrimenti avremmo rischiato anche l’inferiorità numerica. Bravi loro, noi… non so di preciso cosa siamo, so solo che non portiamo a casa ci che meriteremmo“.

Matteo Carraro

1 commento

  1. Leggo critiche al mister da più parti anche su altri siti locali. Penso che da quando è arrivato Rossi, anche l’anno scorso, nonostante tutto la squadra ha un gioco che prima non c’era. Sicuramente in qualche partita, come oggi o mercoledì, si poteva fare meglio. Sono però convinto che se i giocatori in campo non la buttano dentro, nonostante in molte circostanze si siano create occasioni dove era più facile segnare che sbagliare, i demeriti non siano dell’ allenatore. Poi si può discutere su tutto, anche sul fatto che i giocatori li abbia scelti Rossi, ma cambiare non mi sembra per ora il momento. Nessuno ha detto che avremmo vinto il campionato, mi pare, solo che avremmo dovuto fare meglio dell’anno scorso.
    FORZA VARESE

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