È un raggruppamento di imprese milanese che ha avanzato la seconda proposta per la riqualificazione e la successiva gestione del Franco Ossola di Varese. In mattinata, presso la sala riunioni CUC del Comune, l’Architetto Gianluca Gardelli (Dirigente Capo dell’Area IX – Gestione del Territorio), insieme all’Architetto Alessandro Mora e a Graziano Visconti e Mara Cicchiello (della Centrale Unica di Committenza), ha aperto la busta presentando i nome di SFRE – Services For Real Estate, Grandi Architetture & Partners e PFM & Partners. La consegna della proposta è arrivata in extremis ieri mattina intorno alle ore 9.00 (alle 12.00 era prevista la deadline).

SFRE, come si legge sul proprio sito online, è una società di Project & Construction Management nata nel 2016 a Milano dalla volontà dell’Ing. Filippo Salis di dar vita ad un team di professionisti in grado di soddisfare le esigenze in ambito edilizio e ingegneristico di immobili pensati per il mondo della logistica e light-industrial, secondo il servizio madre del Project Management.
GA & Partners è invece una società che si occupa di Design, Contract e Project Management finalizzato alla soluzione di tutte le problematiche inerenti la progettazione e la esecuzione di opere nel campo del terziario avvalendosi della competenza e della creatività dell’Art Director Massimo Marzorati.
PFM & Partners (la cui sede legale è a Cantù) nasce nel gennaio 2016 da un’idea dell’ingegnere Pier Luigi Marzorati (ex playmaker della Pallacanestro Cantù, soprannominato l’Ingegnere Volante) offrendo piena assistenza in tutte le fasi della progettazione coinvolgendo il cliente nel processo di “design thinking” garantendo la sostenibilità del progetto.

La proposta avanzata dal raggruppamento d’imprese milanese comprende lo studio di fattibilità, il piano economico finanziario e il rendering del progetto finale. La riunione di questa mattina, tuttavia, non aveva lo scopo di analizzare la proposta bensì di “renderla pubblica”: in settimana, pertanto, sarà convocata la conferenza dei servizi preliminare (per dichiarare il pubblico interesse della proposta ritenuta più meritevole), che verosimilmente si terrà a settembre. In quel caso la commissione potrà richiedere l’integrazione della documentazione qualora quella presentata non sia sufficiente e, da quel momento, si dovrebbe poter dare il via all’iter burocratico per l’effettiva realizzazione del progetto.

Nel migliore dei casi, dunque, bisognerà aspettare ancora almeno un mese, ma nel frattempo il Aurora Stadium e Città di Varese (presenti nelle figure del presidente biancorosso Paolo Girardi e di Stefano Amirante, primo promotore dell’iniziativa) hanno potuto conoscere il nome degli “avversari”. L’interesse pubblico di Varese, in ogni caso, è già manifesto e la città si augura soltanto che il progetto stadio possa partire.

Matteo Carraro

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