Il campionato di Seconda Categoria, girone X, ha visto trionfare alla 29^ giornata la Nuova Abbiate, squadra partita a inizio anno con i favori del pronostico per la vittoria finale. Il DS Morandi aveva creato una squadra molto competitiva, quindi le aspettative erano altissime. Uno dei nuovi volti, arrivati dal mercato estivo, è Stefano Napolitano: il classe ’83 ha deciso di scendere di due categorie perché convinto dal progetto della Nuova Abbiate. 

Per Napolitano questa è stata la settima stagione consecutiva da capitano, con ben tre squadre diverse: sicuramente un attestato di stima, per un giocatore esperto, che evidentemente sa gestire la fascia nel migliore dei modi.

Nonostante fossero favoriti, il girone di andata non è stato all’altezza delle aspettative; per il classe ’83 la svolta della stagione è stato lo scontro diretto contro il Gorla Minore, avvenuto nel corso della prima giornata di ritorno: perdendo quella partita, la Nuova Abbiate sarebbe andata a meno 9 dagli avversari, complicando ulteriormente la stagione: la vittoria ha invece cambiato l’inerzia a favore dell’Abbiate. 

Il capitano racconta la trepidazione nel momento in cui la squadra, riunita in cerchio sul campo, aspettava l’esito della partita del Gorla Minore, per poi esplodere di gioia quando l’aritmetica li aveva laureati campioni.

Per la prossima stagione, Napolitano è sicuro che la società saprà rinforzare la rosa e adattarla alla Prima Categoria, con la speranza di potersi ripetere e perché no, festeggiare di nuovo anche l’anno prossimo.

Quali erano le aspettative all’inizio dell’anno?
“Le aspettative della società erano altissime fin da subito. Per questo motivo ho accettato di sposare il progetto scendendo di due categorie con la promessa che, in due anni, ci saremmo ritornati con l’Abbiate”. 

Cosa ti ha spinto ad arrivare alla Nuova Abbiate?
“Arrivavo da un campionato vinto con una posizione in una società ormai consolidata negli  anni. Avevo bisogno di una nuova sfida, ancora più grossa di quella che già avevo in mente, che era giocare in promozione a 40 anni. Il DS Morandi, una garanzia nelle nostre categorie, mi ha contattato e con mister Gilardendo mi ha illustrato il progetto: essendo un amante delle sfide ho sposato la causa Abbiate. Devo ringraziarli per avermi dato la possibilità di entrare a far parte di una famiglia, perché ormai questo siamo diventati”.

Racconta le sensazioni che avete provato quando avete vinto aritmeticamente il campionato
“Quando vinci è sempre bello, indipendente dalle categorie: nulla è mai scontato. Fin dall’inizio dell’anno ci hanno dato l’etichetta di PSG della Seconda Categoria e nessuno ci ha regalato nulla. Anche contro squadre che non avevano più niente da dire abbiamo dovuto sudare: tutte giocavano alla morte perché per loro battere l’Abbiate era come vincere il campionato. Alla penultima giornata eravamo in cerchio ad attendere la fine della partita di Cislago in chiamata con un nostro dirigente della società e alla fine è esplosa la gioia. Credo che un ringraziamento vada a mister Imburgia per aver preso la squadra in un momento delicato e averla condotta fino alla vittoria”.

Quali sono stati i momenti chiave della stagione?
“Nella prima giornata di ritorno avevamo subito lo scontro diretto contro il Gorla Minore: sapevamo che non potevamo sbagliare perché in caso di sconfitta saremmo andati a meno 9 da loro. Credo che quella partita sia stata, anche per gli avversari, la dimostrazione che eravamo nettamente la squadra più forte e che i punti persi all’andata erano stati frutto di un po’ di sfortuna, infatti dopo qualche giornata erano loro che rincorrevano noi”. 

Com’è stato vivere questa esperienza da capitano?
“Dico sempre che essere capitano non è solo indossare la fascia al braccio ma essere un esempio per i compagni con parole e fatti, che siano elogi o rimproveri ai più giovani ma anche ai più vecchi. Questo è il settimo anno consecutivo che ho la fortuna di esserlo in tre società diverse e devo dire che questo è stato un po’ più impegnativo. Battute a parte, sono fiero e onorato di aver fatto parte di questo gruppo”. 

Come vedi il futuro di questa squadra in Prima Categoria?
“Sono sicuro che il presidente Scifo e il DS Morandi creeranno una squadra competitiva anche in Prima Categoria. Tanti non sanno quello che c’è dietro: quanti sacrifici, arrivando addirittura a spostare  impegni personali o con le proprie famiglie per far sì che tutto funzioni al meglio.  Per questo credo che un ringraziamento vada al presidente: senza di lui non saremmo riusciti a vincere. Per l’anno prossimo speriamo di poter festeggiare un’altra volta, perché è una sensazione troppo bella”:

Giovanni Enrico Civelli

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