Chiamatelo pure effetto Masnago, perchè di questo si tratta quando si deve analizzare la stagione corrente, e volendo anche tutte le altre passate, della Pallacanestro Varese.

Per ovvi motivi di tempo, spazio e dati, ci soffermeremo su quella di quest’anno, una stagione che, seppur ancora in corsa, ha definito in maniera netta l’incidenza di Masnago sulla squadra allenata da coach Bialaszewski.

Parliamo di numeri: Varese delle 10 vittorie conquistate finora in LBA ne ha ottenute ben 7 sul parquet dell’Itelyum Arena, contro appena le tre colte fuori casa, di cui l’ultimo successo risale al lontano 28 gennaio sul campo della Vanoli Cremona.

Guardando ai punti segnati, possiamo notare come la Pallacanestro Varese viaggi ad una media di 87.21 tra le mura amiche, in 14 partite, con i picchi dei 116 realizzati contro Reggio Emilia (miglior prestazione balistica stagionale di Varese in campionato) ed i 113 della gara di domenica scorsa contro Napoli. Fuori casa la media si abbassa di poco, visto che i biancorossi viaggiano a 83.66 punti segnati per gara, dato però realizzato su una basa di 12 partite, quindi due in meno di quelle finora disputate in casa.

Se quindi l’attacco della Pallacanestro Varese, bene o male, funzioni sia in casa che in trasferta e con una buona media, ciò che fa davvero la differenza per l’OJM tra il giocare in casa o in trasferta è il dato riguardante i punti subiti: se tra le mura amiche di Masnago Mannion e soci subiscono 83.71 punti a partita, fuori casa il dato si alza a 96.83.

Numeri che non tradiscono poi quella che è l’analisi puramente emozionale dell’effetto Masnago: una squadra che tra le mura di casa è capace di trasformarsi, di trare fuori un carattere ed una compattezza di tutt’altre fattezze rispetto a quello che mostra spesso e volentieri lontano dall’impianto di Piazzale Gramsci.

Un effetto figlio del pubblico fantastico, unico, stupendo, scegliete voi, del vecchio Lino Oldrini che nella gioia e nel dolore, nemmeno fosse un patto nuziale, ma ci siamo vicini, è sempre lì pronto a sostenere la squadra: lo è stato nei momenti più bui quest’anno, lo sarà ancora per l’ultima partita interna con Treviso, perchè venire a giocare a Masnago per gli avversari della Pallacanestro Varese spesso e volentieri è un incubo ma per chi indossa la casacca biancorossa è un sogno, ogni volta, sempre più forte, sempre più bello, sempre più intenso, sempre più decisivo.

Chiamatelo effetto Masnago, unico nel suo genere, decisivo per le sorti della Pallacanestro Varese.

Alessandro Burin

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