Trema la terra sotto i piedi della Pallacanestro Varese.

Un tumulto forte, terrificante, in grado di squarciare la terra e creare una voragine tanto grande quanto spaventosa e assolutamente da evitare.

Trema la terra sotto i piedi di una Pallacanestro Varese che, con la sconfitta di Scafati, tiene ancora apertissima, in senso negativo, la lotta per la salvezza, con Pesaro che si è rifatta sotto, pericolosamente, a -2.

Trema la terra sotto i piedi della Pallacanestro Varese che non vince in trasferta dal lontano 28 gennaio scorso, quando sbancò il palRadi di Cremona.

Trema la terra sotto i piedi di una squadra che a Scafati, in un match che avrebbe potuto, in buona parte, chiudere il discorso permanenza in LBA, approccia malissimo al match, subendo un parziale di 18-2 che influirà su tutto il corso della partita.

Trema la terra sotto i piedi di un gruppo che continua in maniera a costante a mostrare la proprie lacune, i propri difetti, i propri demoni in una stagione che adesso si fa veramente apprensiva.

Trema la terra sotto i piedi dei biancorossi che continuamente mostrano tutta la propria discontinuità all’interno di una partita e da una settimana dall’altra, passando dagli elogi e dal carattere della sfida con Napoli, alla mollezza mentale mostrata in avvio ieri sera al PalaMangano, facendo i soliti tre passi indietro dopo averne fatto un lungo e ben disteso in avanti.

Trema la terra sotto i piedi di una Pallacanestro Varese che è “vittima” dell’effetto Masnago, tanto che lontano dall’Itelyum Arena si mostra squadra fin troppo debole per rimanere in Serie A.

Trema la terra sotto i piedi della OJM che a meno di un colpo sul campo di Sassari la prossima settimana, si troverà, per il terzo anno di fila, chiamata a salvare la propria pelle in un match da dentro o fuori sul parquet di Masnago: due anni fa fu con la Fortitudo Bologna, lo scorso anno con Scafati quest’anno sarebbe contro Treviso.

Se non c’è due senza tre questo potrebbe anche far stare tranquilli i tifosi biancorossi ma la verità e che arrivare a giocarsi la propria sopravvivenza, perchè di questo si parla, in una gara secca anche quest’anno vorrebbe dire giocare ancora una volta con il fuoco e si sa che a furia di giocare con le fiamme prima o poi si finisce per bruciarsi.

Alessandro Burin

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