La salvezza della Pallacanestro Varese, conquistata nonostante la sconfitta subita in casa contro Treviso, lascia solo la voglia e il desiderio di voltare presto pagina.

Voltare pagina rispetto ad una stagione che ha dato più sofferenze che gioie al popolo biancorosso, inteso non solo come tifosi ma anche come squadra e società, tutti ben consapevoli degli errori commessi e da non fare più per cercare di tornare a vivere delle stagioni da protagonisti in positivi.

Sensazioni e pensieri che sono poi ben riconoscibili nelle parole che ci ha lasciato il Team Manager biancorosso, Max Ferraiuolo, al termine della sfida contro Treviso.

Max, nonostante la sconfitta è arrivata la salvezza aritmetica per la squadra, non certo però il modo migliore per salutare il pubblico di Masnago…
“No. L’avevo detto dopo la partita di domenica scorsa a Sassari che sarebbe stato bello salutare e ringraziare il nostro pubblico in maniera diversa da questa. Purtroppo abbiamo approcciato al match in maniera soft e alla lunga, come spesso capita in questi casi, poi la paghi. Loro sono entrati subito in ritmo, ci hanno creduto e hanno vinto. Abbiamo raggiunto la salvezza, un risultato importante conquistato soprattutto grazie alla vittoria di settimana scorsa a Sassari, il nostro pubblico anche stasera è stato incredibile con un’eccezionale sold-out, hanno sostenuto i ragazzi dall’inizio alla fine e proprio per questo avremmo voluto dedicargli una vittoria”.

Una sconfitta che segue il filo conduttore di tutta la stagione, fatta di tantissimi alti e bassi continui…
“Purtroppo è stato così. Ci è mancata per tutto l’anno la capacità di trovare dei capisaldi, delle certezze da cui andare sempre e da ripetere ad ogni partita per poter poi giocare in un certo modo. Siamo fatalmente legati al fatto di riuscire a segnare da tre o meno, in difesa siamo un pò troppo ondivaghi per usare un eufemismo, ed è chiaro quindi che poi certe sicurezze e certezze te le costruisci su cose che sono più difficili e faticose da fare e che spesso non riusciamo a eseguire. Lo abbiamo fatto qualche volta sì, qualche volta no e questo ci ha portato poi ad avere quella discontinuità di cui parlavi giustamente tu e che ci ha caratterizzato per tutta la stagione”.

Cosa bisogna imparare da quest’annata per cercare di vivere una stagione diversa l’anno prossimo?
“Quest’anno abbiamo fatto tanti correttivi in corsa. L’importante penso quindi sarà individuare fin dall’inizio l’anno prossimo i leader ed i riferimenti della squadra, cercando giocatori solidi, che in parte conoscano anche la realtà del nostro campionato e del basket europeo e abbiano così la possibilità di facilitare l’ambientamento di giocatori più giovani o con meno esperienza”.

Qui l’intervista video.

Alessandro Burin

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