Allena oramai da 36 anni ed è lo Special One della Serie D. Di chi stiamo parlando? Del nuovo mister scelto dal Varese, Salvatore Iacolino, già individuato lo scorso anno e arrivato sulla panchina per vincere la Serie D, obiettivo mancato nella stagione conclusa.
Siciliano di nascita, torinese d’adozione, 66 anni e 15 presenze in Serie A  (una con la Juventus, 14 con la Ternana), 146 presenze e 12 reti in Serie B come centrocampista. La sua carriera di allenatore è iniziata nelle giovanili della Juve. Nella passata stagione ha riportato il Cuneo in Lega Pro subentrando a Fraschetti dopo otto giornate di campionato; prima ancora ha vinto la categoria con: Casale, Canavese, Alessandria, Savona, e altre due volte col Cuneo.
Perché Varese?
“Perchè la considero una grandissima piazza, perché la società mi aveva già cercato lo scorso anno, perché mi hanno fatto sentire apprezzato e stimato. Perché mi stimola molto; ho vinto in grandi piazze, ma quella di Varese la considero la più importante di tutte. C’è una tifoserie coinvolgente che potrà diventare determinante nell’arco del campionato”.
Obiettivo?
“Duplice: vincere e poter ridare ai tifosi di nuovo nell’entusiasmo che nell’ultima stagione si è perso un po’ per strada. Ci proveremo”.
Il club è reduce da una stagione difficile anche a livello societario, ciò non la spaventa?
“Ho parlato col presidente e col direttore generale che mi hanno dato garanzie, altro non posso sapere. Mi hanno detto che è tutto in ordine e naturalmente mi fido di loro, cominciamo e poi vediamo. Con il direttore sportivo Merlin stiamo già lavorando per allestire la squadra per la prossima stagione”.
Come ha visto il Varese quest’anno e come sarà la sua squadra?
“Il Varese era una buona squadra e non ci ha creduto sino in fondo, forse ha pensato che avrebbe vinto solo grazie al nome, ma in Serie D non è così. Una rosa forte, ma forse incompleta, un errore da non rifare. Davanti e soprattutto in mezzo è mancato qualcosa; l’esperienza insegna, per questo noi puntiamo a una rosa completa in tutti i reparti”.
Qual è il suo modulo di gioco che prediligie?
“Di solito schiero la squadra con il 4-3-1-2, ma non sono un’integralista, non sono uno che parte dicendo ‘giocheremo sempre così’. So adattarmi agli avversari e mi piace schierare di volta in volta diversi moduli per non dare punti di riferimento. Al direttore ho chiesto giocatori che possano adattarsi a svolgere più ruoli. Non posso fare nomi perché anche a questi livelli c’è il rischio di ‘bruciarseli’, dico solo che stiamo lavorando e cercando giocatori per vincere”.
Preferenze sul Girone? L’avversario da battere potrebbe essere la Bustese che con una nuova società dovrebbe allestire una squadra di primordine.
“Essendo piemontese, ovviamente conosco alla perfezione il Girone A, mentre del B so poco, per questo preferirei battermi con la piemontesi. La Bustese? Mi ha cercato e la ringrazio perché chi ti offre lavoro va sempre ringraziato, stanno allestendo grandi squadre anche Gozzano e Chieri”.
Quando si radunerà la squadra?
“Attorno alla metà di luglio, in vista del primo impegno stagionale, la Tim Cup, che è in calendario per il 30 di luglio. Per allora saremo sicuramente al completo”.

 Elisa Cascioli