Quanto è sexy la Serie C? In termini televisivi e di marketing applicato, s’intende. A prendere per buono il bilancio preventivo della stagione sportiva 2023/24 (approvato ieri dall’Assemblea di Lega Pro in parallelo con il consuntivo 2022/23), l’appeal della terza categoria professionistica tricolore è in chiara ed evidente crescita.

In attesa dei numeri, stiamo alle parole ed alle conseguenti anticipazioni. A margine dell’assise il Presidente Matteo Marani (nella foto) ha contrappuntato il nuovo corso: “Nel budget per il nuovo anno abbiamo presentato solo segni più, i costi sono rimasti immutati e i ricavi sono raddoppiati.  Questo a dimostrazione dell’ottimo lavoro fatto dalla governance di Lega Pro. L’interesse, la bellezza e la visibilità della Serie C NOW sono notevolmente aumentati. Ora abbiamo un racconto diverso che aiuta i nostri club. E’ stata presa la strada giusta: abbiamo un title sponsor, siamo in diretta su Sky Sport, le nostre partite sono visibili anche su Rai 2 e nel mondo con FIFA+, il prodotto Serie C è sempre più ambito e crescono anche gli sponsor”.

Mutualità

Quadro idilliaco? Non proprio. Perché nei giorni precedenti all’approvazione (peraltro unanime) del Conto Economico i distinguo non erano mancati. Mossi da club come il Perugia (ed in seconda battuta la Spal), che avevano eccepito sul vulnus della mutualità. Cioè, quella di sistema (circa 7 mln derivanti dalle squadre promosse in B tenute a stornare per 3 anni alla Lega Pro parte dei proventi della cadetteria), e quella ben più consistente della Legge Melandri: 26 mln versati dalla Lega Serie A il cui 58% viene retrocesso alle 60 società di Serie C attraverso il sistema del minutaggio dei giovani. Secondo criteri controversi spesso in sovrapposizione rispetto alle valorizzazioni dei prestiti già ricevute dai club della serie maggiore. Per un cortocircuito che rischia di indebolire la finalità dello strumento.                

Seconde Squadre

Uscendo dalla logica dei soli profitti e passando al risultato di esercizio, il pareggio di bilancio è stato ancora una volta raggiunto grazie alla quota di iscrizione della seconda squadra. Vale a dire 1.2 mln della Juventus Next Gen per il consuntivo 2022/23, 1.8 mln (incomodo sceso a 900 mila per club) della stessa Juve e dell’Atalanta U23 per il preventivo 2023/24. Non solo, perché l’ipotesi di un terzo ingresso per il 204/25 porterebbe a 2.7 mln i ricavi netti della voce specifica. Un beneficio che al di là delle considerazioni tecniche (omogeneità di valori non sempre garantita), certifica l’utilità del progetto per la Serie C.

Sanzioni vs Progetto Giovani   

Citando letteralmente il Comunicato Ufficiale: “I maggiori profitti per il nuovo anno saranno destinati alla diminuzione dei costi di iscrizione, all’introduzione del Var nei playoff e nei playout e al progetto giovani guidato da Gianfranco Zola. Per la prima volta, al progetto capitanato dal vicepresidente vicario si aggiungerà anche un cospicuo fondo derivante damulte e sanzioni ai club”. E qui sta l’inghippo. Nel senso che il Giudice Sportivo Stefano Palazzi ha fatturato a nastro nelle prime 13 giornate con (tanto per pescare nel mazzo), la Pro Patria alleggerita di 300 euro anche dopo la trasferta di Vicenza “per avere, al 57° minuto del secondo tempo, la gran parte (80% circa) dei suoi sostenitori presenti nel Settore loro riservato Curva Ospiti Nord B, intonato per tre volte, per circa 5 secondi, cori che configurano propaganda ideologica non consentita“. Pare evidente come (a prescindere dalla rispettiva casistica), sia stata caldeggiata una severità utile a far finanziare in modo surrettizio ai club il Progetto Giovani.   

Diritti TV

Lo scorso 7 settembre anticipavamo l’impatto sui conti delle affiliate alla Serie C del nuovo accordo con Sky partendo da quanto era stato riconosciuto sino al 2022/23 (circa 36 mila euro per ogni club). Ebbene, in virtù della partnership con la TV satellitare, per il biennio 2023/25, la Lega Pro retrocederà una quota doppia della precedente: 70 mila euro. Salto di qualità dovuto anche al nuovo advisor interno, l’ex DG della Lega Serie B Paolo Bedin in luogo di 2MG che pesava a bilancio per 470 mila euro. Un upgrade che non stupisce visto il background televisivo di Marani e che impone una riflessione a margine. Quando il botteghino langue (per la Pro Patria 12° posto nel Girone A con 686 spettatori medi nelle prime 6 di Campionato allo “Speroni”), privilegiare (per giorni ed orari), le esigenze del broadcaster più che una scelta diventa una necessità.      

Giovanni Castiglioni

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui