Il mal di pancia è una cosa seria. Anzi, serissima. In senso stretto e in senso lato. Tanto da poter determinare (a volte) l’andamento di una gara. Se non (addirittura) di un intero campionato. Così, quando Giuliano Melosi attribuisce il netto calo e la sconfitta della sua Grumellese al virus intestinale che in settimana ha afflitto lo spogliatoio giallorosso, si appella (in senso stretto) a un mal di pancia. Lo stesso mal di pancia (questa volta in senso lato) che Roberto Bonazzi ha dovuto curare nell’intervallo con una dura reprimenda. Onde lenire i crampi allo stomaco causati dallo sconcertante primo tempo dei tigrotti. Più del Maalox, poté una strigliata. Poteri della medicina alternativa.

Ma la seconda vittoria consecutiva della Pro Patria va ben al di là delle basse speculazioni ventrali. E trova sintonia in un sostantivo che è anche l’unico autentico elisir di lunga vita di un progetto tecnico: equilibrio. O meglio, al plurale, equilibri. Quelli ripristinati dal colpo di mano (e da maestro) del DS Turotti nel dopo Pontisola: “Fiducia piena o tolgo il disturbo”. Un rischio (calcolato) di spaccatura che ha spazzato via qualsiasi equivoco. Rimettendo sul tavolo il vero nocciolo della questione: competenze, responsabilità, mansioni, obiettivi. Chi fa cosa, insomma. Senza invasioni di campo. Tanto banale quanto efficace.

Tutto ciò che ne è scaturito dopo, non è stato altro che l’ovvia conseguenza. Compresa la posizione di Bonazzi. Blindato proprio nel momento in cui sarebbe stato logico (o forse solo comodo) sacrificarlo sull’altare dei risultati. Una conferma che ha peraltro avuto un prezzo: maggiore elasticità e revisione di alcuni cavalli di battaglia. A partire dal modulo. Infortuni e assenze hanno fatto poi il resto. Anche se (legittimamente), nessuno lo ammetterà mai.
L’ira funesta nell’intervallo di Grumello va letta quindi anche in questa direzione. Un tecnico sfiduciato non se la sarebbe potuta permettere. O non sarebbe stato ascoltato.

Ora l’oroscopo biancoblu prevede gara casalinga con il Dro. E il mantra di sempre: continuità. Da ricercare anche (molto probabilmente) attraverso il rientro di Santana. La vetta è ancora lontanissima, i playoff a portata di un punto. La rosa continua a mostrare dei limiti strutturali ma, nel frattempo, sono sbocciate fiducia ed unità di intenti. Di questo passo, il mal di pancia passerà da solo.

Giovanni Castiglioni
(foto Antonio Saia)