Javorcic non regge una gara ogni 4 giorni, a Cusatis rode il c…, Galli può finalmente staccare la dedica che teneva in tasca da un pezzo. Sintesi improntata all’ermetismo del post partita del “Battaglia”. Dove a dispetto del secco 0-2 maturato sul campo, non sono mancate intriganti chiavi di lettura. Cominciamo dallo spalatino. Soddisfatto, ma a corto di energie: “Sono vuoto, ho dato tutto. Ma sono veramente impressionato dalla maturità dei ragazzi. Ci siamo adattati ad un certo tipo di gioco su un campo non in perfette condizioni. Abbiamo affrontato una squadra allenata in maniera eccellente. Voglio sottolineare il lavoro di Le Noci, la personalità di Disabato e il lavoro degli esterni che sono molto migliorati dall’inizio dell’anno. E’ una delle partite più importanti della stagione per le difficoltà che avevamo. Con queste assenze, non servono parole, bastano i fatti”. Tra questi la dinamica del primo gol. Non esattamente casuale: “E’ una cosa studiata e provata. Questa squadra ha dedizione estrema e anche oggi fino all’ultimo ha dimostrato grande resistenza alla concentrazione. Sempre emotivamente molto lucida. Qui c’è grande capacità di apprendimento. Ma è ancora il momento di lavorare. Come faremo domani e sabato”.

Cusatis BusteseSalto di panchina e umore cupo tendente al molto mosso per Giovanni Cusatis: “Loro sono una squadra molto fisica. Ti impongono di forzare le giocate. E hanno pensato soprattutto a non farci giocare. Noi siamo andati un po’ troppo in frenesia. Però sono stati determinanti gli episodi. Sul primo gol credo ci fosse fuorigioco attivo di Gucci. Poi ho dei dubbi sulla rete annullata a noi. Sul raddoppio siamo stati polli a non fare fallo. A parti invertite, non sarebbero stati così ingenui. Io deluso? Certo, rode il c… a perdere. Ma la giovane età del gruppo non deve essere un alibi”. Conoscendo la piazza, il tecnico di Portichetto svela il suo Karma per la promozione: “Serve equilibrio. Quello che spesso manca a Busto. Solo 3 settimane fa sembrava tutto finito. Io dico che non ci sono piazze facili e piazze difficili. Ci sono società forti e società deboli”. In quale categoria mettere la Pro Patria? Appuntamento ai prossimi episodi.

Galli Pro PatriaIl primo gol (quasi) come il primo amore non si scorda mai. Per Leonardo Galli più che per chiunque altro: “Sono contento soprattutto perché finalmente lo posso dedicare a mio papà che non c’è più. Ho chiamato la palla ed è arrivata. Fuorigioco? Non credo “. Sguardo al futuro ineluttabile: “Era importante chiudere la striscia prima di Pasqua. Ora non pensiamo alle 5 gare che ci mancano ma solo al prossimo match con la Pergolettese”. Uno alla volta. Come i suoi gol.                                

Giovanni Castiglioni

LA PARTITA